Stanno facendo discutere moltissimo le parole pronunciate dal cantante Ghali sul palco del Festival di Sanremo 2024. Come riporta RaiNews, il cantante al termine della sua esibizione all’Ariston aveva detto “Stop al genocidio” per il conflitto tra Palestina e Israele.
Affermazione cui aveva risposto, seppur non citando direttamente Ghali, l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar. Il tema della guerra tra Israele e Palestina è di nuovo “in trend” grazie all’attenzione mediatica attirata dal cantante di origini tunisine.
Ghali, il rapporto con la scuola
Ma chi è Ghali? Qual è il suo rapporto con la scuola? Ecco alcune curiosità. Ghali ha 30 anni, è nato a Milano nel maggio del 1993 da due genitori tunisini. “Ho avuto un’infanzia pesante, ho visto veramente di tutto, il rap mi ha salvato. Mi ha tirato fuori. Se non ci fosse stato sarei finito male. Sono cresciuto in palazzi e in quartieri anche molto peggiori di questo. Sono nato a San Siro, poi ho cambiato periferia”, ha raccontato a La Repubblica.
“Da ragazzino avevo una grande passione per la scrittura, alle medie ho auto una prof che leggeva i miei temi in classe, ‘sentite come scrive bene Ghali’, beh ci ho creduto”, ha raccontato. E, sulla trap, spesso stigmatizzata: “La trap è cronaca, racconta quello che i ragazzi nel quartiere vivono tutti i giorni, ragazzi di strada che vivono nella strada, subiscono la strada, reagiscono alla strada, cosa dovrebbero raccontare? Poi sta a te decidere se hai voglia di litigare o no. Ma se sei in quel cerchio, è una cosa che ti riguarda comunque. I trapper sono i cantautori di oggi, nelle cose che noi raccontiamo i ragazzi vedono rispecchiata la loro vita”.
Ghali ha frequentato un istituto superiore milanese con indirizzo grafico pubblicitario. Secondo quanto riporta Skuola.net, il cantante non avrebbe completato gli studi. Importante, nella sua vita, è stato il ruolo della madre: “Siccome mio papà non c’era, le regole in casa le stabiliva lei. Ce n’erano parecchie, era severa, ma nonostante questo non riuscivo ad andare bene a scuola: della mia infanzia ricordo tanto sole, la strada, le ginocchia sbucciate e i muretti da scavalcare per recuperare il pallone”, ha detto a Il Corriere della Sera.
La madre di Ghali ha lavorato come bidella
La madre di Ghali, 60enne, che molto tempo ha combattuto contro un tumore, ha lavorato per anni come collaboratrice scolastica. Nel 2015 il cantante ha scritto su Facebook: “Sono stufo di pentirmi di non aver finito la scuola e di pensare che non avevo voglia di studiare. Tutti abbiamo voglia di imparare e di scoprire cose nuove. Alcuni professori non hanno riconusciuto le nostre capacità e per 2 tag sul banco e sulle porte dei bagni siamo finiti nella scuola sbagliata”
“Era tutto noioso e non riuscivo a starmene seduto. Hanno sempre cercato di insegnarmi le cose facendomi studiare da pagina 10 a pagina 40, senza mai chiedermi cosa ne penso, senza mai farmi dire la mia, senza mai chiedermi cosa m’incuriosiva. Nel centro della mappa c’era l’Italia e i programmi erano gli stessi da anni e anni”.