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Caso Ilaria Salis, negati i domiciliari. L’insegnante italiana rimarrà in carcere

Ilaria Salis resta in cella. Come riporta Ansa, il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra. La docente è stata portata in tribunale con le manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell’udienza del 29 gennaio.

Per problemi tecnici, si sono allungati i tempi nel processo e il giudice Jozsef Sòs ha quindi deciso di non ascoltare una delle vittime e i due testimoni previsti per oggi, 28 marzo. Si passerà quindi solo ad ascoltare Ilaria Salis e poi alla decisione sulla richiesta dei domiciliari. È stata fissata inoltre al 24 maggio la prossima udienza.

In una lettera scritta a mano, Ilaria Salis autorizza la stampa italiana alla pubblicazione di foto che la ritraggono in manette.

“Stai zitto o ti spacco la testa”: è quanto un gruppo di pochi estremisti di destra ha detto al gruppo composto dai legali e amici di Ilaria Salis al loro arrivo al tribunale. “Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese,” ha detto l’avvocato Eugenio Losco. “Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando”, ha proseguito Losco. Del gruppo di una quindicina di persone italiane minacciate faceva parte anche Zerocalcare, oltre a esponenti di Giuristi democratici.

Per la metà dei docenti dovrebbe continuare a insegnare. Il 75% (al Sud ancora più) chiede al governo italiano d’intervenire per liberarla

Il caso di Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane in un carcere ungherese, ha smosso gli animi degli italiani e non solo. Il fatto di essere un’insegnante ha scatenato reazioni pro e contro tra il personale della scuola. Secondo un’indagine on line condotta dalla rivista specializzata La Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 383 lettori (composti in prevalenza da insegnanti, presidi, personale Ata, studenti e genitori), il 53% dei partecipanti vorrebbe che Ilaria Salis tornasse a lavorare come insegnante anche in caso di condanna.

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Sara Adorno

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