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Caso Lagioia-Valditara: adesso il professore Arcangeli vuole querelare il Ministro perché non ci sta ad essere definito “consulente del Ministero”

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Il caso Lagioia-Valditara non è affatto concluso, anzi il “bello” potrebbe arrivare proprio adesso.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare un paio di mesi fa lo scrittore Nicola Lagioia nel corso di una trasmissione televisiva aveva messo un po’ in ridicolo un post di Valditara in cui si parlava dell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri.
Secondo lo scrittore il post conteneva errori linguistici rilevanti.
Tanto è bastato per spingere il Ministro a querelare Lagioia che alla fine si è scusato inducendo Valditara a ritirare la querela.

Ma questione, come riporta anche il quotidiano Repubblica non si chiude perché il linguista Massimo Arcangeli, professore all’università di Cagliari, sta minacciando un’azione nei confronti del Ministro.
Valditara, infatti, avrebbe chiamato in causa il noto linguista in modo improprio, anzi forse addirittura temerario.
Nella querela di Valditara contro Lagioia, infatti, Arcangeli verrebbe citato come “consulente del Ministero” e verrebbero riportato un suo post a difesa della correttezza grammaticale del tweet del Ministro.
“In realtà – spiega Arcangeli – nessuno mi ha chiesto niente, non si tratta di una consulenza, come è scritto lì. Chiedo una rettifica pubblica o procederò per vie legali contro il ministro”
“Mi sono già attivato con i miei avvocati, se non ci sarà una smentita pubblica da parte del ministro procederemo per vie legali – dichiara Arcangeli a Repubblica – e valuteremo se andare avanti con una denuncia per diffamazione o con un atto di citazione in sede civile, chiedendo un risarcimento. Questa faccenda è istituzionalmente inaccettabile, di una gravità inaudita. Voglio la smentita, dopodiché la voce grossa la faccio io”.
La vicenda è servita anche all’opposizione parlamentare per una battuta al veleno nel corso del dibattito sulla legge di bilancio.
Carlo Calenda di Azione ha ironizzato sottolineando che con la manovra finanziaria ci si aspettava qualcosa di più sulla scuola.
“Ma c’è da capire la situazione – ha commentato Calenda – perché in questo periodo il Ministro è troppo impegnato con le querele”.