Il caso della sindaca di Monfalcone, Anna Cisint, dopo il post sul centro di ascolto riservato agli studenti vessati dai docenti politicizzati, è divampato in polemica politica.
A La Repubblica interviene il primo cittadino: “La sinistra deve capire che è finita la sua dittatura, scuola compresa. Sono di destra, ma i miei figli li ho lasciati sempre liberi di formarsi un convincimento. In questi giorni si è esagerato. Il post di Porro mi ha solo fatto ricordare tutti quei ragazzi e quelle famiglie che hanno vissuto disagi in una scuola dove docenti di sinistra li hanno messi in difficoltà. Un professore può fare commenti critiici sulle ordinanze della mia giunta, ma se fossi io al suo posto prima le spiegherei, poi aprirei un confronto con gli studenti, infine, al limite, le criticherei. Se non si ragiona così, allora, siamo in dittatura”.
La sindaca spiega perché è nato tutto questo: “Un ragazzo è stato irriso in classe perché non era in linea con il pensiero della docente, e poi ghettizzato per un anno”.
E conclude: “Cosa penso della classe docente? La stimo. I miei figli hanno avuto solo bravi insegnanti”
Non è facile parlare di Franco Ferrarotti, morto a Roma nella giornata odierna, all’età di…
La FLC CGIL dà notizia della conclusione del confronto tra Ministero e OO.SS. relativo al…
Mercoledì 13 novembre nell'Auditorium del Goethe-Institut di Roma si è tenuta la tredicesima edizione della…
Come è noto Anief ha proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre, al…
Tre giorni di assenza giustificata al mese e interrogazioni e compiti in classe adattate al…
Nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 12 giugno, il Governo ha dato…