Nella giornata della ricorrenza della Festa della liberazione, si accende la protesta sindacale per il messaggio, considerato “revisionista”, inviato alle studentesse e agli studenti marchigiani sul 25 aprile dal Direttore Generale dell’Usr Marche Ugo Filisetti. Oltre all’indignazione del sindacato Unicobas, arriva la richiesta di intervento del ministro Patrizio Bianchi anche da parte della Cgil Marche. Sul caso USR Marche intervine anche Francesco Sinopoli, Segretario Generale della Flc Cgil Nazionale, sottolineando la pericolosità del Direttore generale Filisetti e chiedendo che gli venga tolta la “poltrona”.
Ricordiamo che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche ha inviato una lettera tutti gli studenti di ogni ordine e grado, sostanzialmente equiparando i morti italiani del biennio 1943-45 “senza distinzione di parte”.
“Con quella del Primo Maggio, la Festa della Liberazione rappresenta per gli italiani, e soprattutto per gli studenti, un’occasione straordinaria per ricordare e ripensare le radici e le origini autentiche della democrazia repubblicana e della Costituzione, fondata sul lavoro e sugli ideali antifascisti”, scrive in una nota il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli.
“E la festa del 25 aprile ci ricorda anche il ruolo fondamentale svolto dai partigiani per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Molti di loro hanno pagato con la vita l’opposizione ai totalitarismi fascisti del Novecento” prosegue Sinopoli. “Da questa lettura nessuno può sfuggire, se non per toccare il gusto ridicolo del revisionismo storico ad ogni costo. E tuttavia, nonostante l’accertata verità dei fatti ormai da decenni, è gravissimo che il gusto del ridicolo revisionismo venga professato proprio a scuola, baluardo da sempre della democrazia antifascista. Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regione delle Marche Marco Ugo Filisetti, in occasione del 25 aprile, ha inviato un messaggio agli studenti, in cui riesce a non citare mai le parole ‘Resistenza’, ‘Partigiani’, ‘nazismo’ e ‘fascismo’, ma nel messaggio compare perfino un breve riferimento alla Repubblica Sociale Italiana e alle ‘truppe tedesche’, oltre a una vera e propria mistificazione storica del Secondo conflitto mondiale”. In realtà, aggiunge Sinopoli, “il direttore Filisetti aveva già suscitato polemiche con un altro messaggio per il 4 novembre, quando fece una vera e propria chiamata alle armi dai toni dannunziani, con citazioni mussoliniane, che indusse il Ministero dell’Istruzione ad aprire un’inchiesta”.
“Ci sembra francamente troppo”, prosegue il segretario della Flc Cgil. “Ci pare giunto il momento, da parte del Ministero dell’Istruzione, di adottare tutte le misure disciplinari conseguenti ad azioni assolutamente in contrasto con i principi educativi della Costituzione, con i valori dell’Antifascismo, che l’hanno ispirata, e con la funzione democratica dell’intera comunità scolastica, dalla quale nessuno può essere escluso. Qualora il direttore Filisetti dovesse professare, liberamente, ideologie che evidentemente sono contrarie allo spirito antifascista della Costituzione e della scuola italiana, dovrebbe dimettersi, recuperando quella dignità”.
Non è la prima volta che nella ricorrenza della festa della liberazione, la CGIL e FLC CGIL Marche si sentano toccati profondamente da questo genere di messaggi istituzionali inviato dall’USR alle studentesse e agli studenti per la celebrazione della ricorrenza del 25 aprile.
“Segreterie regionali delle CGIL Marche e della FLC CGIL Marche – si legge nella nota sindacale – sono esterrefatte e profondamente sconcertate per l’ennesimo messaggio che il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Dott. Marco Ugo Filisetti, ha inviato alle studentesse e agli studenti marchigiani in occasione del 25 Aprile, Giornata della Liberazione.
Banale e stucchevole nella sua foga nostalgica e revisionista, ormai a ogni anniversario sembra non voler perdere occasione per scrivere a studenti e studentesse vestendo i panni di un tribuno, ruolo che non gli compete affatto: il Ministro intervenga subito“, chiede il sindacato.
“E nel propugnare la sua retorica antistorica, continua a mistificare la storia e tradendo proprio lo spirito della Costituzione – sostengono Cgil Marche e Flc -. A tale proposito, vogliamo ricordare al Direttore che quella repubblicana non è la “nuova” Costituzione ma “la” Costituzione, nata dalla Resistenza e dall’antifascismo”.
“Quel 25 aprile del 1945 – continuano i sindacati -, con la sollevazione delle ultime città del nord Italia, mise fine al periodo più buio del nostro Paese. Un’Italia in ginocchio usciva cosi dalla tragedia e dalle devastazioni della guerra in cui fu trascinata, al fianco del nazismo, dalla follia del fascismo. Un regime che calpestò le coscienze e le istituzioni e che lasciò una ferita profonda”.
Quello precedente al 1945, ricordano le organizzazioni sindacali, fu “un ventennio in cui furono cancellati diritti e libertà, dalle libertà di espressione politica, sindacale, di stampa, di associazione; con la repressione violenta degli oppositori politici; con le vergognose leggi razziali, con le deportazioni; con la guerra“.
La dura nota sindacale chiude con “un consiglio spassionato al Direttore Filisetti: forse sarebbe il caso che nel suo ruolo educativo consigliasse agli studenti marchigiani di studiare uno dei più grandi scrittori del nostro tempo, Italo Calvino, che nel suo primo romanzo, “Il Sentiero dei nidi di ragno”, scrisse: “…dietro il milite delle brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, che di queste non ce ne sono”.
Buon 25 Aprile a tutte e tutti. Buona Festa della Liberazione.
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