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Casse vuote, il Ministero cerca sponsor

I tagli al bilancio del Miur imposti dalla spending review e da altre misure di contenimento della spesa si fanno sentire in tutti i settori.
Non c’è solo il problema di garantire adeguati finanziamenti alle scuole per garantire spese di funzionamento e pagamento delle supplenze.
Ormai anche progetti pubblicizzati con grande enfasi dal Governo rischiano di ridursi a poca cosa.
La fine della carta dello studente potrebbe essere vicina, anzi vicinissima.
Proprio nella giornata dell’11 febbraio, infatti, il Miur ha lanciato il bando di gara per la produzione della carta (3 milioni e mezzo di esemplari, da distribuire agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e alle Università convenzionate).
Peccato che il bando preveda che chi accetta di produrle lo dovrà fare a proprie spese in cambio della esposizione del proprio marchio sulla carta stessa.
Il fatto è che in un momento di crisi economica e finanziaria come quello che stiamo attraversando non è detto che lo sponsor si trovi subito.
Produrre tre milioni e mezze di carte costerà certamente parecchio anche perché bisognerà considerare i costi di confezionamento e di distribuzione: il capitolato predisposto dagli uffici del Ministero prevede che le carte vengano applicate ad una lettera personalizzata e imbustata e quindi impacchettate scuola per scuola (5.500 confezioni in tutto) con tanto di lettera di accompagnamento per i dirigenti scolastici.
Adesso chi vorrà sponsorizzare l’operazione dovrà inviare la propria proposta al Miur entro 30 giorni.
Una apposita commissione valuterà le diverse offerte e procederà a conferire l’incarico della fornitura.
Sempre che ci sia almeno un offerente.

Reginaldo Palermo

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