Le sempre più frequenti denunce dei dirigenti scolastici per il mancato invio di fondi desinati ai loro istituti per il funzionamento scolastico non hanno per oggetto solo l’inadempienza del ministero dell’Istruzione, ma anche quella dei Comuni e delle Province. E’ infatti al Comune di Catania che il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Parini’ di Catania, Giuseppe Adernò, si è rivolto a lungo negli ultimi mesi (come previsto dalla legge) per poter acquistare banchi, sedie, cattedre e lavagne indispensabili per il regolare svolgimento delle lezioni in due nuove classi in vista dell’ormai imminente avvio del prossimo anno scolastico.
Stufo delle mancate risposte da parte del Comune, tra l’altro coinvolto negli ultimi tempi nelle note difficoltà economiche, stavolta il dirigente scolastico, non sappiamo quanto provocatoriamente, ha inviato la richiesta di acquisto del materiale direttamente ai genitori degli alunni. I quali, se non si troverà una soluzione, si ritroverebbero in classi “spoglie”.
“Serve un contributo di 120 euro da parte di ciascun genitore per poter garantire ai vostri figli un banco per studiare”, ha fatto sapere il preside alle famiglie degli alunni. L’appello nasce dal fatto che nel prossimo anno nell’istituto “Parini” di Catania ci saranno due classi secondarie a tempo pieno: in tutto 44 alunni che avranno bisogno di banchi e sedie, due cattedre e due lavagne il cui valore di mercato ammonta a non meno di 5.000 euro. La richiesta di contributo sarà discussa dal dirigente scolastico con i genitori il prossimo 18 giugno. A meno che il Comune non provveda prima “recuperando” gli arredi necessari in altri istituti scolastici della città. Una soluzione di ripiego che permetterebbe a Catania di evitare un’altra umiliazione. E alle famiglie di mettere mano al portafoglio per l’assolvimento di un diritto inalienabile quale è quello dell’istruzione obbligatoria.