Per l’arcivescovo Bertolone “l’educatore è il testimone privilegiato della verità e del bene. Perciò deve essere credibile nell’esercizio della sua autorità usando passione, preparazione, competenza, dedizione per contrastare le deficienze di una società in cui le cronache raccontano di un’umanità che non solo ha devastato il giardino fiorito del mondo con i suoi forsennati inquinamenti e le sue prepotenze, ma tende a desertificare le coscienze”.
Decisivo, in questo contesto il ruolo della scuola, per “due ragioni”, come scrive l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace; “la prima: essa in maniera sistematica costruisce gli schemi logici per imparare ad usare la ragione. La seconda: ci libera dal conformismo, costruendo persone vere. Da luogo di dialogo e d’incontro tra diverse generazioni e tra studenti di differenti provenienze e culture, non può dunque essere solo una dispensatrice di nozioni: in realtà, è e deve essere sempre più un grande laboratorio dove realizzare un profilo alto del confronto tra linguaggi, segni e significati spirituali e, perché no?, religiosi del patrimonio culturale, artistico, scientifico e tecnologico di ieri e di oggi”.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…