Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, Francesco Mercurio, con una conferenza stampa, risponde a chi lo ha accusato di essere rimasto indifferente ai tagli al sostegno della provincia di Catanzaro. La Direzione Generale infatti si è attenuta alle ultime normative che non prevedono “la possibilità di ottenere dei posti aggiuntivi come avveniva in precedenza”.
Alla conferenza stampa erano presenti pure il dirigente con funzioni ispettive Domenico Torchia, il dirigente amministrativo Giuseppe Mirarchi, il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale per l’Area di Catanzaro,, Francesco Coluccio, e il responsabile servizio per l’educazione fisica e motoria, Rosario Mercurio.
Mercurio, dopo aver rimarcato che il rapporto ministeriale tra docenti e alunni disabili è di 1 a 2, ha sottolineato come le scuole della provincia di Catanzaro non sono state penalizzate. Anzi tutt’altro, considerando che la città capoluogo ha avuto assegnati venti posti in più in aggiunta rispetto alla decisione iniziale, che sono stati venuti ad altra provincia.
“Catanzaro –spiega il Direttore Generale Mercurio- è stata l’unica provincia che ha goduto di un’aggiunta. Sul piano numerico, il rapporto alunni disabili – docenti in questa realtà è il più basso della Regione, è di 1 a 1,56”.
Insomma se tagli a Catanzaro sono stati fatti (circa 147 docenti in meno rispetto l’anno passato), l’Ufficio Scolastico Regionale “non ha fatto altro che attenersi agli obbiettivi imposti dalla finanziaria”. Diminuito anche il numero degli alunni disabili: 30 unità in meno rispetto all’anno precedente.
Il Direttore Generale comunque si è impegnato anche a condividere l’impegno con Asl e enti locali per offrire ai ragazzi disabili e alle loro famiglie una migliore qualità di vita.
“Il 5 aprile 2008 la Regione Calabria ha stipulato un accordo, in risposta ad un precedente patto Stato-Regioni, che sanciva la volontà di creare un gruppo di lavoro a favore dell’integrazione dei disabili. Tuttavia ad oggi nulla è stato ancora fatto”, conclude Mercurio.