Le regole per l’accesso alla classe di concorso A-28 (Matematica e scienze alle scuole medie) attualmente in vigore presentano diverse irregolarità che si sono mantenute costanti negli anni; risultano infatti discriminate a priori diverse classi di laurea presentanti un certo grado di affinità alla classe di concorso, in favore di altre non sempre altrettanto affini.
Il caso dei chimici e dei farmacisti
Per quanto concerne la categoria dei Chimici, a partire dall’anno 1986/1987 è stato vietato l’accesso alla classe di concorso per i chimici farmaceutici ed industriali (LM-13 e LM-71); la cosa appare quantomeno bizzarra, tenuto conto che l’accesso risulta invece permesso ai LM-54(Scienze chimiche) e ai LM-22(Ingegneria chimica).
Nel caso degli LM-13 (“Farmacia e farmacia industriale”) parliamo di professionisti che accanto alle conoscenze chimiche, fisiche e matematiche possiedono elevate competenze di carattere biologico e sanitario, spendibili anche in ambiti come l’educazione alimentare e alla salute; ne risulta una elevatissima affinità col programma della classe di concorso. La presenza di lacune in ambito matematico pare un movente poco convincente per impedirne l’accesso, essendo la A-28 aperta anche ai laureati in Biologia(LM-6) o in ambito biotecnologico (LM-7,8 e 9), i quali hanno competenze matematiche grossomodo comparabili a quelle dei CTF e farmacisti, pur con qualche differenza da ateneo ad ateneo.
Anche il caso dei chimici industriali risulta piuttosto bizzarro: in questo caso siamo di fronte a laureati con competenze perfettamente a metà tra quelle dei chimici “puri” e quelle degli ingegneri chimici.
Alla luce di queste osservazioni, chiediamo che sia esteso il diritto all’insegnamento in A-28 anche per queste classi di laurea, a condizione che siano svolte integrazioni ad hoc per i settori GEO e MAT (per entrambi), e BIO (solo per LM-71); e che la stessa possibilità sia concessa anche ai laureati nelle corrispondenti lauree antecedenti (laurea specialistica ed ordinamenti previgenti) in presenza delle medesime integrazioni curriculari.
Discriminazioni tra ingegneri
Un’altra contraddizione riguarda l’accesso alla classe di concorso per i laureati in Ingegneria, le cui regole per l’accesso risultano alquanto arbitrarie. L’accesso in questo caso è riservato solo a laureati in Ingegneria Biomedica, Chimica, Ambientale, dei materiali e della Sicurezza (LM-21,22,26,35,53) in presenza di certi requisiti curriculari; mentre è vietata a tutte le altre classi di Laurea di ambito ingegneristico.
In questo caso parliamo di professionisti con elevate competenze matematiche e fisiche, unite a conoscenze applicative anche in altre discipline scientifiche. Stupisce quindi che vengano esclusi gli LM-23(Ingegneria civile) e gli LM-24 (Ingegneria dei sistemi edilizi), dotati di competenze in ambito Geologico ed ambientale; o gli LM-28 (Ingegneria elettrica), LM-30 (Ingegneria energetica e nucleare) e LM-33 (ingegneria meccanica), che in genere hanno curriculum in cui vengono affrontate anche discipline di carattere chimico; o infine gli Ingegneri Informatici (LM-32) e gli Informatici (LM-18), specializzati in ambito Informatico, disciplina che dall’anno 2019/2020 sarà ricompresa tra gli SSD necessari per accedere all’insegnamento in questa classe di concorso, e che grazie al Coding si sta dimostrando un eccellente strumento per la Didattica della Matematica.
La discriminante per l’accesso sembrerebbe essere il possesso di competenze in ambito biologico, in cui effettivamente questi laureati spesso hanno carenze; si tenga tuttavia presente che le medesime carenze si possono osservare anche nei laureati in Matematica(LM-40) e Fisica (LM-17), che fino all’anno 2018/2019 hanno avuto accesso alla classe di concorso senza alcuna necessità di integrazioni.
Anche una possibile motivazione legata ad un curriculum incentrato troppo sulle “applicazioni” della matematica non convince, in quanto in questo caso dovrebbe essere interdetto l’accesso alla A-28 anche a ingegneri chimici o biomedici.
Essendo tutti corsi legati all’utilizzo del metodo scientifico ed alla sua trasferibilità in situazioni di natura applicativa, riteniamo che le carenze curriculari delle singole lauree sopra citate possano essere colmate con semplici integrazioni; appare dunque discriminatorio impedire a questi laureati di accedere alla classe di concorso, se in possesso dei requisiti curriculari che ad oggi sono richiesti agli altri ingegneri. Chiediamo inoltre che la stessa possibilità sia concessa anche ai laureati nelle corrispondenti lauree specialistiche e V.O. in Ingegneria, in presenza delle medesime integrazioni.
Tecnologia alimentare, la “Cenerentola” dell’ambito agrario
Un’ultima discriminazione riguarda l’ambito agrario: i laureati in LM-70 (Scienze e Tecnologie alimentari) risultano esclusi dalla A-28, laddove possono insegnare i laureati in ambiti quali la zootecnica (LM-86), le tecnologie agrarie(LM-69) e le scienze forestali (LM-73); tenuto conto del curriculum molto focalizzato sulla chimica e la biologia, unito a competenze di natura tecnologica e matematica, appare evidente un certo grado di affinità col programma della A-28, se non altro ad un livello comparabile con quello di laureati come quelli in LM-61(Scienze della nutrizione umana); riteniamo quindi che anche i laureati in LM-70( e corrispondenti ordinamenti antecedenti) debbano avere accesso alla classe di concorso, svolte le opportune integrazioni in FIS, MAT, GEO.
Ci auguriamo che il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) possa prendere atto di queste irregolarità e che corregga i documenti per l’accesso alla classe A-28 quanto prima, in vista del prossimo concorso docenti. Se così non fosse, tanti potenziali professori di matematica e scienze non potrebbero partecipare al concorso docenti, col rischio di un calo della qualità dell’istruzione rispetto al livello a cui dovrebbe, e potrebbe, ambire.
Qui sotto il link per la petizione:
Ruben Philip Impellizzeri