Le polemiche sulla proposta della “cattedra inclusiva” proseguono senza sosta. Numerose le lettere pervenute alla nostra redazione e ancora più numerosi i commenti dei lettori nella nostra pagina Facebook.
Per il momento fra le prese di posizioni sindacali va segnalata quella della Uil Scuola, di cui abbiamo dato conto nelle ultime ore.
A molte delle critiche e delle osservazioni risponde anche Evelina Chiocca, una delle esperte che ha lavorato per la messa a punto della proposta di legge.
“Molti docenti – sottolinea Chiocca – affermano che il progetto di legge taglierà le ore di sostegno e quindi temono di perdere il posto di lavoro; ma è affatto così, perché con la cattedra inclusiva le ore di sostegno sono garantite. Ogni ora sarà garantita, grazie alla presenza, in classe, di due docenti secondo le ore indicate dal GLO. In altre parole non viene meno la risorsa sostegno”.
Ma c’è un altro timore e cioè quello di dover lavorare “anche” con l’alunno con disabilità.
“Mi sembra che molti – interviene Chiocca – stiano dimenticando che l’alunno con disabilità è alunno di tutti i docenti della classe. L’obbligo di garantire all’alunno con disabilità il successo formativo è già presente oggi, non viene introdotto con la cattedra inclusiva”. “Già oggi – ribadisce l’esperta – ogni insegnante, compreso quello curricolare deve insegnare all’alunno con disabilità, preparare le verifiche, valutare l’alunno, riportare il voto nel suo registro personale”.
“Se qualcuno pensa che l’alunno con disabilità non sia suo alunno – ammonisce Evelina Chiocca – allora ha sbagliato lavoro, vada altrove, non nella scuola. L’alunno con disabilità, esattamente come i suoi compagni, ha diritto di apprendere e di socializzare, di essere accompagnato nel suo percorso e di vivere la quotidianità scolastica, crescendo e imparando insieme ai coetanei. Il diritto è garantito dalla Costituzione, è meglio ricordarlo!”
Quanto alle accuse di appartenenza partitica, Evelina Chiocca è categorica: “La cattedra inclusiva non è un’idea né della sinistra, né della destra, né del centro; molto semplicemente è il frutto di una riflessione e di una ricerca di 7 persone che all’inclusione credono davvero e che hanno a cuore la scuola italiana”.
Come spesso accade ci sono anche critiche del tutto infondate come quelle di chi mette in dubbio le competenze dei promotori dell’iniziativa usando alle volte anche espressioni fuori luogo (“esperti di che?”, “i sedicenti esperti che non sono mai entrati in un’aula in vita loro”, ecc…) e che addirittura, riferendosi ad uno dei 7, noto persino a livello internazionale, parlano di “un tal xxx“.
Evelina Chiocca replica anche su questo: “Siamo 7 persone che conoscono la scuola e che dentro la scuola stanno lavorando o ci hanno lavorato per anni, alcuni per decenni”.
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