In provincia di Firenze non si riescono a stipulare tutti i contratti a tempo indeterminato sui posti autorizzati quest’anno dal Miur per la scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria.
Infatti per la primaria sono avanzati 80 posti comuni e 16 su posto di sostegno e per la scuola primaria 184 posti comuni e 29 su posto di sostegno.
Questo é il consuntivo dopo le nomine presso l’AT di Firenze.
La situazione è analoga anche in altre province del Nord.
Si preferise riversare sulle scuole l’onere di reperire i supplenti ad inizio anno scolastico, ricorrendo anche alle MAD, invece di creare le condizioni per un’ottimizzazione delle pur scarse immissioni in ruolo: quest’anno ben 15.000 in meno di quanto potevano essere autorizzate da Miur e Mef.
Un taglio lineare operato dal Miur , giustificato con il decremeto demografico nei prossimi anni e che ha portato a una riduzione delle immissioni in ruolo in regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia, dove la supplentite si presenta in forma più acuta.
Se da una parte si è detto di voler combattere la supplentite, dall’altra, tagliando il numero delle assunzioni, non assumendo anche su tutti i posti liberati dai pensionamenti Quota 100, resi noti in un secondo momento rispetto alla chiusura della funzione SIDI, e non ottimizzando le immissioni in ruolo, permettendo cioè ai docenti presenti in graduatoria di potersi trasferire per accedere al ruolo, la suplentite si è aggravata al punto tale da rendere più difficile rispetto agli altri anni l’avvio dell’anno scolastico che sta per iniziare per l’alto numero di posti e di cattedre da dover coprire in situazione di grave emergenza.
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