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CCNI mobilità a rischio. Cisl Scuola ironizza: “Chi ha vinto il ricorso si augura però che i movimenti non vengano annullati”

Al comunicato della Flc-Cgil sull’accoglimento del ricorso per comportamento antisindacale del Ministero in occasione della firma del CCNI sulla mobilità, la Cisl Scuola ribatte con una nota ironica, forse persino un po’ sarcastica.
La Flc-Cgil, infatti, nel proprio comunicato ha subito chiarito che, comunque, i movimenti già disposti non verranno né annullati né modificati.

Replica Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola: “Non capita molto spesso che chi vince un ricorso abbia come prima preoccupazione quella che la sua ‘vittoria’ non produca effetti. E invece è quello che sta succedendo, ora che il giudice del lavoro ha accolto il ricorso contro il contratto sulla mobilità: chi lo aveva impugnato, si affretta a precisare che i movimenti disposti non saranno annullati”.
Sarcasmo a parte Cisl Scuola fa osservare che sulla base del CCNI impugnato dalla Flc e dalla Uil-Scuola, ci sono stati ben 15mila trasferimenti di altrettanti docenti che, senza quel contratto non avrebbero nemmeno potuto presentare la domanda.
“Grazie all’intesa firmata dalla CISL Scuola – sottolinea Barbacci – quei docenti sono riusciti a ricongiungersi, o almeno avvicinarsi, alle proprie famiglie. Quindicimila movimenti che senza contratto non ci sarebbero stati, mentre non c’è una sola persona cui sia stato impedito di trasferirsi a causa di quel contratto, che dunque ha prodotto solo benefici e nessun danno. Non è un dettaglio di poco conto”.

Conclude la segretaria generale: “Darebbe prova di grande disonestà intellettuale, oggi come ieri, chi insistesse ad addebitare al contratto l’imposizione di vincoli che scaturiscono invece tutti da precise disposizioni di legge e che il contratto è riuscito ad attenuare. D’altronde prosegue sempre il nostro impegno per recuperare quanto più possibile alla contrattazione, nel negoziato sul rinnovo del CCNL, i temi della mobilità: resta il fatto che col contratto integrativo contestato abbiamo seguito l’unica via percorribile per evitare che l’Amministrazione, agendo in modo unilaterale, applicasse semplicemente e rigidamente i vincoli previsti dalle leggi”.

Reginaldo Palermo

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