I lettori ci scrivono

C’è anche il Merito degli insegnanti, ma si sa individuare?

Spettabile Redazione,
l’avere introdotto la parola MERITO nella scuola (quale posto migliore ?) ha prodotto uno sconquasso pari “al come chiedere la fattura al fontaniere”. Infatti nessuno sa come valutarlo perchè si sono perse nella memoria di molti, alcuni semplici criteri, che non vorrei che si fossero dimenticati per favorire chi non ne ha. Innanzitutto quello per gli studenti che ne vanno educati, inculcando loro il valore della parola stessa, ricordando loro il significato della parola detta dal Presidente del Consiglio, cioè UNDERDOG. Ora io non sono iscritto a nessun partito e cito la parola non per piaggeria ma perchè mi sembra azzeccata, soprattutto per il significato recondito che ha. Qui penso e spero (ma ne sono sicuro, avendo molti insegnanti amici e vivendo le loro documentate traversie) che questi sappiano spiegare il merito agli studenti, come va inteso. Ma poi, ovviamente, c’è anche il MERITO degli insegnanti, che a quanto pare, nessuno sa individuare, memori delle idee dell’ex ministro Bianchi.

Senza percorrere chimere inattuabili (ostacoli individuali, burocrazia, corsi specialissimi che non ci sono, ecc.) l’idea è molto semplice, parola usatissima dai politici in Tv durante la campagna elettorale, che se fosse vero, sarebbe già attuata ancora prima di pronunciarla. La semplicità vera sta nel fatto che è immediata, senza nessuna spesa. A nessuno è passato per la testa di scandire gli archivi dell’Istruzione e Merito per trovare ciò che si cercherebbe chimericamente e che invece è già “in casa”, quindi attuabile subito, fra 5 minuti. Ci sono insegnanti con più lauree, conseguite anche durante l’insegnamento, senza peraltro sfruttare permessi vari (dimostrabilissimo dagli archivi) e pagando di propria tasca tutte le tasse universitarie. Qui il riferimento agli alti stipendi ed ai ricchi arretrati, è puramente casuale.

Ci sono insegnanti tipo, come quelli che sotto i 45 anni hanno 4 lauree (insegnando da subito dopo la SSIS, ovviamente vinta), quelli che hanno appena conseguito la terza, nonostante due figli, facendo riferimento a quel  riferimento casuale di cui sopra, che insegnano già da tempo, ecc. Molti di questi divulgano il loro sapere scrivendo libri, facendo conferenze, scrivendo musica, suonando strumenti, accolti favorevolmente dalla critica, ecc. il tutto nel pieno rispetto dei regolamenti ministeriali. A tutto questo si aggiungano le note caratteristiche che si sommano a quanto detto, perchè come diceva Totò , “E’ la somma che fa ….”Quindi il materiale (collaudato) c’è per fare tutto quello che ministro con un certo affanno cerca di stabilire, dal Tutor degli studenti al Tutor degli insegnanti, ecc.

Ora l’avere separato l’istruzione dal Miur, per avere una poltrona in più da assegnare, ha causato danni irreparabili (che volendo però si possono rimediare, vedendo l’esempio di questi ultimi tempi, abolendo cose già consolidate), cioè fra i due rami manca l’omogeneità nel trattare il reclutamento degli insegnanti stessi, arrivando ai colmi di non considerare le lauree come condizione imprescindibile per accedere alle cattedre universitarie e relativo stipendio, la trasformazione di “Diplomi in lauree”, ecc.. Lampante è l’esempio del Preside più giovane d’Italia a 36 anni, il quale dopo la laurea ha fatto regolarmente i concorsi vincendoli, quindi ha tutti i meriti. Appunto dopo la laurea. Infatti citando il suo curriculum , ha detto che ha fatto il conservatorio come laurea. E qui si aprono i danni della separazione fra Istruzione e Merito ed il Miur, proprio per quanto riguarda le lauree date dai conservatori che fanno parte del Miur, che valgono come le le altre.

La faccio lunga ma si devono spiegare queste cose che molti non sanno e nessuno ne parla. Nonostante la riforma universitaria del 3 + 2, i conservatori continuano ad attuare (dal 2000) i corsi di vecchio ordinamento, cosa che nessuna altra università può fare, i quali da semplice diploma diventano lauree se alla stessa data del diploma si ha anche il diploma di scuola superiore. Quindi e’ come dire che mentre faccio Giurisprudenza, intanto faccio il liceo scientifico. Ecco spiegato il perchè della giovane età del Preside, il quale non ne ha nessuna colpa. Infatti i più giovani Presidi che hanno fatto invece regolarmente prima la scuola di II grado per poi accedere all’Università, in media vi arrivano nei primi anni di età dopo i quaranta. Quindi in questo caso si impone a migliaia di giovani di essere UNDERDOG per almeno 5 anni, cioè quelli che richiedono la frequenza degli istituti di scuola secondaria. Inoltre c’è da ridere (eufemismo) facendo il confronto fra i concorsi che si devono fare per insegnare nell’Istruzione e Merito (istituti di secondo grado, regole recentissimamente ribadite) e quelli per insegnare nell’AFAM (MIUR), specialmente nella musica contemporanea come Jazz e compagnia bella, cioè nessuna regola e solo per titoli, che invece sono previsti dalla Costituzione e quindi illegali, come perfino l’ex Ministro Azzolina diceva.

Infatti i decreti del Ministro Bussetti e l’ultimo del ministro Messa non impongono nessun tipo di titolo universitario per accedere ai suddetti ruoli AFAM, si usano solo procedure per titoli basati su due tipi di tabelle, una ministeriale di titoli scolastici che non si può raggirare e l’altra, non codificata da nessuno, di “Titoli Artistici” dove avvengono le cose più turpi. Riporto alcune considerazioni :nella ministeriale, una laurea Magistrale nel settore specifico vale 6 punti, tutte le altre un punto, anche quelle che si impiegano nei conservatori come l’inglese, le abilitazioni di due anni 2 punti, quelle di un anno 1 punto. Ma non servono a niente perche’ un anno di servizio in conservatorio vale 3,75 punti, quindi con due anni , della laurea e connessi non te ne fai niente, ecc. La valutazione dei titoli artistici è a piacere e può assumere punteggi diversi (perche’ non codificati) a seconda del titolo artistico presentato e soprattutto a giudizio insindacabile del conservatorio stesso. Altra cosa è l’illegale inammissibilità del servizio prestato presso lo stato, essendoci nei bandi il timbro Miur (cioè Stato), che non sia il conservatorio. Se andate nei bandi di selezione dei conservatori, o nella graduatoria nazionale, perdereste il conto di quanti nella casella “Titoli scolastici” hanno zero.

Attenzione agli inganni, perche’ se trovate in questa colonna qualche titolo, può essere stato preso dopo l’entrata in ruolo! (verificabile dalle tabelle Afam fra la data del ruolo e il conseguimento del titolo). Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma mi fermo qui pensando che chi ha Meriti codificati (fino alle scuole di II grado) ha un certo reddito, chi invece è nei ruoli universitari (senza titolo) accede al primo stipendio che è pari allo stipendio medio degli ultimi anni di un professore di II grado, figuriamoci gli altri dei gradi minori.

Gabriele Molinari

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