Sono moltissimi i docenti e il personale Ata che, controllando la consultazione pagamenti dal sito NoiPa, hanno potuto riscontrare che nel cedolino del mese di ottobre non c’è traccia del pagamento dei compensi accessori del Fondo di Istituto. Le scuole, da parte loro, rassicurano di avere svolto tutte le procedure necessarie, compresa l’informativa successiva rivolta ai sindacati, per mettere in pagamento tutti i compensi aggiuntivi dell’anno scolastico 2022-2023.
Sono tantissimi i docenti che si stanno chiedendo come mai i compensi accessori dell’anno scolastico 2022/2023, destinati ai docenti e personale Ata delle scuole italiane, non sono stati pagati nemmeno con il cedolino di ottobre. Si tratta, con ogni evidenza, di un ritardo che sta diventando veramente eccessivo e che negli ultimi anni non si era più verificato. Non resta che sperare in una emissione speciale entro il mese di ottobre, perché altrimenti si dovrà attendere il cedolino di novembre per vedersi riconosciuto quanto già lavorato da docenti e Ata entro il 31 agosto 2023. Per comprendere la cifra che l’Amministrazione sta trattenendo con un colpevole ritardo, è bene sapere che si tratta di una cifra che supera gli 800 milioni di euro per non parlare delle economie degli anni precedenti.
Più volte i sindacati, tutti quanti, anche se non unitariamente, hanno espresso preoccupazione per il ritardo registrato nel pagare i compensi accessori dell’anno scolastico 2022-2023 a docenti e personale Ata. A distanza di una ventina di giorni dal pagamento dello stipendio di ottobre, si apprende che il fondo di Istituto non verrà pagato insieme al cedolino di ottobre, ma manca l’informazione di come verrà pagato. Il Ministero dell’istruzione e del Merito dovrebbe chiarire al più presto sulle modalità e i tempi di pagamento delle funzioni svolte da docenti e Ata nell’anno scolastico 2022-2023. Nel frattempo per l’anno scolastico 2023/2024 si è già iniziato ad assegnare compiti aggiuntivi che per altro andrebbero pagati, tenendo conto degli aumenti del 10% previsti dal CCNL scuola 2019-2021, ma le risorse sono le stesse, ancora non pagate, dell’anno precedente. La questione sta assumendo contorni di polemica e di protesta, ma tutti si augurano che già da domani ci siano rassicurazioni e spiegazioni in merito a tale ritardo e magari si potrà avere una emissione speciale già nella prima decade di ottobre.
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