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Celebrata la giornata mondiale dell’infanzia

Al di là della retorica e delle manifestazioni, più o meno ufficiali, la celebrazione annuale riveste particolare importanza perché è un’occasione per fare il punto della situazione dell’infanzia nei vari Stati del mondo e per compiere verifiche sulle azioni promosse dai vari governi in difesa e a tutela dell’infanzia e della fanciullezza. 
Innumerevoli, e tante volte drammatici, i risultati dei rapporti di organismi che promuovono la difesa dell’infanzia pubblicarti nella ricorrenza.
Nonostante  l’enfasi con cui viene affrontato il problema della difesa dei soggetti più deboli ed indifesi, in linea generale dobbiamo verificare che spesso ancora oggi sono tante le situazioni, in Italia e nel mondo, in cui i diritti dei minori sono negati.
‘Mani Tese’, ad esempio, ha denunciato che nel mondo sono duecentocinquantasei milioni i bambini che vengono sfruttati quotidianamente ed invita i governi a seguire le disposizioni della convenzione Onu sul lavoro infantile.
La ‘Federazione Italiana Medici Pediatri’, ha denunciato che la società di oggi si libera la coscienza aderendo per un giorno a questo evento che ha al centro il bambino, ma poi all’indomani riprende ad emarginare l’infanzia e continua a costruire il mondo a misura degli adulti.
In particolare tra i diritti negati figura quello dell’assistenza completa soprattutto agli extracomunitari
‘Amnesty international’, una delle organizzazioni che da anni presta una particolare attenzione ai bambini ha denunciato ancora una volta che sono ripugnanti gli strumenti con cui viene colpita l’infanzia: uccisioni, sparizioni, riduzione in schiavitù, arruolamenti forzati, avvio alla precoce prostituzione, ecc.
In Italia i bambini e gli adolescenti sono quasi dieci milioni. Il 17%, tuttavia, vive in ‘stato di deprivazione’, il 7,9% può essere considerato ‘poverissimo’.
Nelle regioni meridionali, in particolare,  un bambino su tre è povero. Appartiene a famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto, a comprare il cibo, il vestiario e gli oggetti necessari alla scuola e quanto serve alla salute.
Tra le regioni in condizioni da incidere negativamente per i bambini al primo posto c’è la Sicilia con il 41%, seguono la Campania con il 34,5% e la Calabria con il 30,6 %.
I minori detengono l’incidenza di povertà più alta rispetto ad altre fasce di popolazione superando addirittura gli anziani.
I bambini più poveri sono quelli che appartengono alla fascia 0-5 anni. La percentuale è del 17,8%, ma al Sud tocca il 32,5%.
Giuseppe Guzzo

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