Il cellulare, il telefonino, lo smartphone: come farne un uso corretto e come abituare i nostri figli a farne un uso corretto? Insomma, qual è il rapporto sano tra questo strumento e i ragazzi? In che modo il cellulare influisce sulla crescita e sullo sviluppo degli adolescenti? Come guidare i figli a un uso adeguato dei telefonini?
Ne parla lo psicologo Marco Catania nella rubrica SOS genitori.
Quando si tratta di telefonino di solito si costituiscono due grosse scuole di pensiero: il telefonino è il male, non va dato in nessun caso e qualunque uso ne faccia il ragazzino, perché il cellulare rovina lo sviluppo; o, sul fronte opposto, è giusto che il ragazzino abbia dimestichezza con i dispositivi tecnologici che lo circondano, i tempi cambiano e bisogna adeguarsi.
Lo psicologo Catania avverte: non bisogna demonizzare il cellulare, “lo smartphone fa bene o male in relazione all’uso che se ne fa.” In altre parole, il punto è comprendere cosa di errato o di corretto abbiano le due posizioni: da un lato il cellulare è uno strumento che fa parte del quotidiano e che difficilmente può essere sottratto in toto dallo sviluppo del ragazzo; d’altra parte è vero anche che un uso incontrollato (dal punto di vista quantitativo e qualitativo) del cellulare va in contrasto con qualsiasi prospettiva pedagogico-educativa, come anche con la prospettiva più prettamente psicologica.
Quali accortezze avere quando parliamo di adolescenza e cellulare?
Quando il ragazzino usa il telefonino attingendo da piattaforme come può essere YouTube (che peraltro si sta muovendo in direzione family friendly), è l’utente che ricerca un determinato contenuto e di quel contenuto può averne a non finire, può farne una vera e proprio abbuffata, da cui il termine binge watching. Ma lo ribadiamo: non è il telefonino di per sé a essere uno strumento negativo, quanto l’accesso incontrollato a determinati contenuti.
A conti fatti un uso eccessivo del telefonino potrebbe produrre un senso di ottundimento che, sul piano psicologico è relativo all’elaborazione dei contenuti che un ragazzino si trova a gestire sia in termini di qualità che di quantità.
Ed è per questo che la visione di un contenuto video sul telefonino andrebbe sempre mediata da un intervento del genitore, quanto meno in termini di guida alla fruizione dei contenuti. In breve: il genitore deve conoscere cosa il figlio guarda. Il che non significa necessariamente la presenza del genitore al fianco del figlio durante la visione del video; ma significa che il genitore deve guidare il figlio nella fruizione, scegliendo contenuti appropriati all’età e al modo di essere del bambino. La funzione genitoriale comprende anche la responsabilità di decidere dal punto di vista educativo cosa mio figlio sia pronto a vedere e cosa no, ci spiega lo psicologo Catania.
Quindi negare l’uso del cellulare del tutto? No. Regolamentare l’uso del cellulare? Sì. Come quantità dei video guardati e come qualità dei contenuti scelti. Ma dovrà trattarsi di una regolamentazione dell’utilizzo del device che vada prima di tutto percorsa, come strada, dai genitori. Il genitore sia l’esempio: “Se a tavola io uso il cellulare è ovvio che poi avrò difficoltà a impedire che i miei figli facciano altrettanto. E qui si potrebbe aprire anche un’enorme parentesi rispetto al rapportarsi ai propri figli, al colloquiare con loro. Quel mio figlio sta sempre al cell e non mi parla non sempre è dovuto al cellulare,” ma a dinamiche che risiedono ancora più in fondo,” ci ammonisce lo psicologo.
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