“Il telefono cellulare non aiuta nello studio perché diminuisce le prestazioni degli studenti e incide sulla capacità di memorizzazione e di attenzione” ed è “sempre più diffusa la tendenza di lasciare i bambini con il cellulare in mano. La scuola da questo punto di vista deve cercare di scoraggiare l’uso di cellulare almeno fino alla terza media“. Le parole contro l’utilizzo “superficiale” del telefono cellulare tra i giovani sono del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Intervenendo a Milano alla manifestazione ‘Salute Direzione Nord’, Valditara ha tenuto a ricordare “che a livello internazionale tutte le agenzie hanno chiarito in modo indiscutibile che l’abuso del cellulare non fa bene ai nostri figli. Lo studio dice che può essere opportuno vietarlo nelle scuole, però dobbiamo anche ragionare con le famiglie perché se l’abuso continua a casa, la scuola può arrivare fino a certo punto”.
E comunque, ha concluso il titolare del Mim, “vi do questo dato preoccupante: in Italia ci sono 50mila ragazzi che da sei mesi vivono reclusi in casa attaccati a un computer o a un cellulare. Una cosa veramente impressionante…”.
Un paio di mesi fa, durante un convegno organizzato dal sindacato Snals a Roma sull’intelligenza artificiale, sempre Valditara era stato molto critico sull’utilizzo precoce degli smartphone.
“Che senso ha il cellulare alla scuola infanzia, alle scuole elementari o alle medie? Non vedo nulla di didattico e anzi, meno abituiamo i ragazzi al cellulare meglio è per loro, altrimenti si crea dipendenza”, aveva detto il Ministro.
Quindi, Valditara ha spiegato che “i danni del cellulare sono notevoli e la rete ed i social sono estremamente pericolosi, non abbiamo idea di quello che si annida dentro, soprattutto per i ragazzini, serve cautela nell’uso dei social. Una delle spiegazioni del degrado della società è anche per lo scatenarsi di odio che si scatena nei social”.
“Per questo – ha continuato il ministro – ho ripreso la circolare del 2017”, firmata dall’allora ministro Giuseppe Fioroni, “sull’uso dei telefonini: il cellulare in classe non deve essere usato ma vado oltre: un conto è il tablet, ma trovo grave che un bambino di 6 anni impari a stare tutto il giorno sul cellulare”.
I dati aggiornati sull’uso eccessivo del telefono cellulare sembrano dare ragione al Ministro: secondo quanto scrive La Repubblica, in Italia l’uso del cellulare in classe distrae quasi il 38% degli studenti. Mentre il 29% degli studenti dichiara di essere distratto dai compagni che lo usano in classe. E viene confermato un maggiore uso rispetto alla media Ocse: il 30% e il 25% rispettivamente. In altre parole, l’uso del telefonino durante le ore di lezione in Italia è eccessivo. E contribuisce ad abbassare le prestazioni in Matematica dei quindicenni nostrani.
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