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Cellulari a scuola, l’Associazione Italiana Dislessia a Valditara: spesso sono gli unici strumenti utili per compensare difficoltà

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La scorsa settimana il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha anticipato sui social un aspetto che sarà affrontato nelle nuove Linee Guida sull’educazione alla cittadinanza, diffondendo una nota ufficiale sull’utilizzo dello smartphone nelle scuole italiane, dove si legge tra l’altro “È opportuno evitare l’utilizzo dello smartphone (cellulare) nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado”. Si consiglia invece un uso solo didattico del tablet per le scuole primarie. In particolare, come è noto, nelle nuove Linee guida di prossima pubblicazione, in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, l’utilizzo – si precisa anche a fini didattici – dello smartphone, dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado, va evitato. Per le scuole primarie è raccomandato l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche e inclusive

La risposta e la richiesta di AID

Puntuale la reazione dell’Associazione Italiana Dislessia, che ha reso noto al Ministro la sua posizione, il punto di vista di chi conosce il valore inclusivo dei dispositivi e il loro potenziale. “Siamo consapevoli che l’utilizzo smodato dei cellulari nelle mani di ragazzi e ragazze in età scolare stia generando molti effetti negativi sullo sviluppo emotivo e relazionale delle nuove generazioni, con notevoli ricadute anche sull’apprendimento degli studenti di ogni età”, scrivono, e aggiungono, “tuttavia, in quanto Associazione impegnata nella tutela di chi ha un disturbo specifico di apprendimento, ci sentiamo coinvolti in prima persona nel momento in cui si dispone un divieto generalizzato – sia pure nella modalità di un ‘consiglio’ (è opportuno evitare) – di uno strumento personale che in molti casi rappresenta l’unica possibilità di compensare le proprie difficoltà”.

AID vede nel divieto e nella limitazione dell’uso del cellulare una grave restrizione, in quanto i dispositivi svolgono il ruolo di strumento compensativo, soprattutto per quelle famiglie che non hanno ulteriori possibilità economiche per dotarsi di altre strumentazioni.

Il Consiglio direttivo di AID ribadisce la necessità di riflettere sulla tutela degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, pur sostenendo che non si faccia degli smartphone un uso nocivo e incontrollato. Per questo propongono di mettere in atto quanto già indicato dal ministro Valditara nella nota dello scorso 19 dicembre 2022, “Indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e analoghi dispositivi elettronici in classe”, dove si condividevano indicazioni volte a contrastarne utilizzi impropri o non consentiti. E già nel 2007 la circolare del 15 marzo, n. 30, emanata dal Ministero precisava come: “il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249.

AID, dunque, chiede al Ministro di tenere conto non solo della necessaria rivisitazione della posizione annunciata, invitando il Ministero ad un articolato confronto con l’AID, ricordando anche che da tempo l’associazione sta chiedendo di aggiornare le Linee Guida del 2011 seguite alla Legge 170 del 2010 sui disturbi dell’apprendimento, per chiarire definitivamente le necessarie tutele degli alunni con DSA.