Cellulari vietati anche a ricreazione: questo, come riporta Il Messaggero, è quanto sta avvenendo in una scuola media di Treviso da ieri, 8 aprile. Gli alunni sono chiamati a depositare lo smartphone nelle cassette di sicurezza sistemate nelle aule.
La dirigente scolastica ha elencato i passaggi del nuovo modus operandi in modo chiaro. Gli alunni devono depositare i cellulari nella cassetta alle 7.50. Dopo averla chiusa, il professore della prima ora consegna la chiave a un collaboratore scolastico, appositamente incaricato. E quest’ultimo passa a riconsegnarla all’ultima ora, così da consentire ai ragazzi di ritirare lo smartphone alle 13.35.
Il regolamento dell’istituto comprensivo prevedeva già il divieto di usare lo smartphone a scuola. Sia per gli alunni che per gli insegnanti, così come il personale Ata, eccezion fatta per alcune azioni specifiche. Ora si fa un salto ulteriore, azzerando eventuali tentazioni e riducendo il timore per furti o smarrimenti. Per chi non segue le indicazioni, scatta la sanzione.
“Le cassette porta-cellulari rappresentano un livello di sicurezza in più, a tutela dei beni dei nostri alunni – spiega la preside – la scuola è molto grande e i protocolli di sicurezza, che passano anche attraverso semplici accortezze, facilitano il nostro lavoro”.
Non tutti però vedono la questione allo stesso modo. In un istituto turistico e in uno per geometri non c’è spazio per le cassette di sicurezza. “Chiediamo ai ragazzi di tenere i telefoni spenti e di lasciarli nello zaino durante le lezioni. Se li usano, vengono ritirati – sottolinea la preside – non riteniamo corretto prendere loro i cellulari e metterli in una cassetta di sicurezza. Perché così i ragazzi non si educano mai. Devono essere in grado di gestire l’uso del loro cellulare”.
Nella maggior parte delle scuole vale l’indicazione di tenerli spenti all’interno dello zaino. Mentre in altre scuole è stato fatto un passo in più con l’elenco degli alunni autorizzati dai genitori ad avere il telefonino “Abbiamo un elenco di alunni i cui genitori hanno autorizzato il possesso – tira le fila la preside – ma con l’obbligo di tenerlo spento una volta entrati nel perimetro della scuola”.
Valditara, nel dicembre del 2022, poche settimane dopo essere stato nominato ministro, ha inviato una circolare alle scuole con le indicazioni da rispettare sull’uso dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi.
Dal documento si legge che è confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007.
Inoltre, sempre secondo la circolare, l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della “cittadinanza digitale”.
Il ministro, in quell’occasione, aveva dichiarato: “L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. Una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi”.
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