Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”
Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e pubblichiamo.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha trasmesso la circolare Prot. Numero U. 0005274 dell’11 luglio 2024 concernente: 1) il divieto dell’uso dello smartphone nelle scuole del primo ciclo; 2) l’utilizzo del registro elettronico.
Per correttezza, si riportano due brani significativi relativi a questi argomenti:
Dopo aver riportato le argomentazioni di molti organismi internazionali sui danni accertati sui bambini e sugli adolescenti dall’uso eccessivo degli smartphone, il MIM così prosegue: “Alla luce delle considerazioni che precedono, a tutela del corretto sviluppo della persona e degli apprendimenti, si dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare anche a fini educativi e didattici, per gli alunni della scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo i casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento ovvero per documentate e oggettive condizioni personali. Potranno, invece, essere utilizzati, per fini didattici, altri dispositivi digitali, quali pc e tablet, sotto la guida dei docenti. Restano fermi, dunque, il ricorso alla didattica digitale e la sua valorizzazione, così come l’impegno a rendere edotti gli studenti sul corretto ed equilibrato uso delle nuove tecnologie, dei telefoni cellulari e dei social e sui relativi rischi, come previsto anche dal DigComp 2.2 le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione provvederanno, pertanto, ad aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, anche prevedendo, nella scuola secondaria di primo grado, specifiche sanzioni disciplinari per gli alunni che dovessero contravvenire al divieto di utilizzo in classe dello smartphone”.
Si affianca all’utilizzo del Registro Elettronico da parte dei docenti per l’assegnazione dei compiti, l’uso del diario cartaceo personale come segue: “Al fine di sostenere, fin dai primi anni della scuola primaria e proseguendo nella scuola secondaria di primo grado, lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei propri compiti dosando, al contempo, il ricorso alla tecnologia, si raccomanda di accompagnare la notazione sul registro elettronico delle attività da svolgere a casa con la notazione giornaliera su diari/agende personali”.
OSSERVAZIONI
Quanto ai telefonini in classe:
a) Se il divieto dell’uso dello smartphone fosse esteso all’uso in classe di tutti i supporti elettronici, come sembrava prima della pubblicazione della circolare, sarebbero state fondate le giuste critiche di anacronismo al provvedimento. b) È però legalmente corretto aver previsto il diritto all’uso di tutti gli strumenti elettronici necessari per l’inclusione scolastica indicati nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) degli alunni con disabilità, nel PDP (Progetto Didattico Personalizzato) di quelli con DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento) e nel PDP di quelli dichiarati con ulteriori BES (Bisogni educativi speciali). c) Tuttavia, saggiamente la circolare consente l’uso del tablet e del pc sotto la guida dei docenti. Ciò per non arrestare il progetto di digitalizzazione delle scuole che sarebbe da considerare inattuale ed oscurantista. d) Viene disposto inoltre che vi sia un accompagnamento educativo da parte dei docenti sull’uso delle tecnologie consentite. Ciò è decisamente importante nella logica della scuola che non si limita solo ad istruire ma anche ad educare. Sorge però la domanda: sono attualmente tutti i docenti preparati per svolgere efficacemente questo importantissimo compito educativo, i cui effetti si debbono prolungare fuori della scuola quando gli alunni sono privi di controllo? e) Le sanzioni disciplinari previste per i bambini di scuola primaria e gli alunni di scuola media sembrano in contrasto con la disposizione sul compito educativo dei docenti. Specie a quell’età “educare è molto più efficace che punire”.
Quanto al ritorno dell’annotazione dei compiti sul diario personale cartaceo, questa disposizione non sembra eccessiva e anacronistica, dal momento che purtroppo le prove Invalsi addirittura per le scuole superiori rilevano come un’alta percentuale di studenti e studentesse hanno difficoltà a scrivere a mano ed a comprendere agevolmente il contenuto dei testi scritti in lingua italiana.