Secondo il rapporto Censis, pubblicato oggi 4 dicembre, in Italia non si fanno più figli, la didattica a distanza ha aumentato il gap tra studenti, l’ansia e la paura sono i sentimenti predominanti.
In modo particolare si è ancora di più scavato il solco fra poveri e ricchi per causa del Covid, che poi si riflette pure nella scuola e nei livelli di istruzione.
Infatti, dice il Censis, a fronte del 22% di cittadini che campano con un sussidio di emergenza, quelli che vantano un patrimonio che supera il milione sono il 3%, di cui 40 persone sono miliardari che hanno aumentato il loro già cospicuo patrimonio durante la prima ondata dell’epidemia.
Ma a soffrire sono anche i giovani che subiscono il declassamento sociale, mentre si prefigura per loro un futuro ancora più incerto.
Per il Censis infatti il 50,3% dei giovani vive in una condizione socio-economica peggiore di quella vissuta dai genitori alla loro età. In particolare per 40 lavoratori autonomi su 100, i figli sono passati in una classe occupazionale inferiore, dentro i ranghi degli operai e del terziario non qualificato.
Un altro dato significativo che dal Censis viene fuori, riguarda la divisione sociale che si sta manifestando, sempre per causa del covid, tra chi ha la sicurezza del lavoro e chi no. Lo pensa l’85,8% degli italiani per i quali appunto il solco sociale riguarda pure chi ha reddito fisso e chi no, tra i garantiti assoluti, come i dipendenti pubblici, 3,2 milioni, e i 16 milioni di pensionati.
I gravemente colpiti dalla crisi sanitaria sono coloro che vivevano di lavoretti nei servizi e chi è stato costretto al lavoro nero, stimabili in circa 5 milioni di persone.
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