“Sul tema della ripartizione squilibrata di alunni e docenti sul territorio nazionale, il premier ha ragione: il 74% dei docenti è del Sud, mentre solo il 39% degli studenti vive nel Mezzogiorno. Certamente non si possono spostare gli alunni dal Nord al Sud. Ma ci sono altri aspetti della legge sulla Buona scuola su cui si può e si deve intervenire, sempre nella consapevolezza che al centro della scuola ci sono gli studenti”. Lo dichiara la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero.
“Le scelte politiche per la scuola – prosegue – devono mettere al primo posto la continuità didattica e la necessità che l’organico del potenziamento corrisponda ai reali bisogni formativi delle studentesse, degli studenti e delle scuole. Non possono essere inventate cattedre dove non esistono. Chi persegue questa visione spreca denaro pubblico. Nelle politiche scolastiche e negli investimenti per la scuola non possiamo non considerare la necessità di un piano contro la dispersione scolastica, per arrivare ai livelli previsti da Europa2020, pari al 10%, di interventi per l’equità formativa tra centro e periferie delle città e tra Nord e Sud, di un grande piano di educazione alla legalità. Senza dimenticare i servizi alle famiglie, che richiedono il potenziamento del pre e del post scuola e dei centri estivi, e i progetti per l’inclusione degli alunni con disabilità e per l’integrazione degli stranieri”, conclude.
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