Elena Centemero, responsabile scuola e Università di Forza Italia, è fra i sostenitori della revisione della Buona scuola, quindi individuando i punti critici si può intervenire proprio su questi, senza cancellare tutta un riforma, come vorrebbe, ad esempio, il M5S. Ma le criticità ci sono e nel programma dedicato alla scuola del partito guidato da Silvio Berlusconi sono presenti le risoluzioni, secondo la deputata.
Chiamata diretta e potenziamento non hanno funzionato
Intervenendo al convegno promosso dall’Ugl ‘L’Italia riparte dalla scuola’, Centemero è subito chiara: “Per migliorare la competitività del Paese serve una scuola di qualità. La legge 107, in particolare con il piano straordinario di assunzioni, è andata nella direzione opposta. Le disparità tra le varie fasi di assunzioni hanno moltiplicato il contenzioso e creato delle criticità tra il Nord e il Sud del Paese. La revisione della legge deve partire da qui: per risolvere tutti i problemi ci vorranno diversi anni“.
Per la deputata di Forza Italia è quindi importante partire da alcuni capisaldi della Buona scuola, come l’organico del potenziamento e la chiamata diretta: “è necessario un riallineamento graduale dell’organico del potenziamento alle esigenze delle scuole e va rivisto lo strumento della chiamata diretta che non ha funzionato“.
Troppi bonus: mettiamo i soldi nello stipendio
La responsabile istruzione di Forza Italia ritiene inoltre che sarebbe necessario abolire “i troppi bonus introdotti, da quello per i diciottenni a quello per i docenti, al fine di utilizzare le risorse per un reale aumento di stipendio per gli insegnanti“.
Interessante quest’ultimo passaggio, dato che si tratta del tema proposto dai sindacati sul tavolo contrattuale di queste ultime settimane, proposta però inizialmente arrivata dal gruppo Professione Insegnante, che chiede l’aumento stipendiale del contratto di 200 euro mensile, con l’inserimento dei bonus del merito e formazione in busta paga.
Ata dimenticati
Centemero ricorda anche la situazione del personale ausiliare tecnico amministrativo: “Anche per il personale Ata va fatto di più: è stato dimenticato sia dalle assunzioni sia dalla formazione“.
Educazione civica obbligatoria, contrasto a povertà educativa e alternanza
Ma la Buona scuola, per Elena Centemero, non è riuscita a portare migliorie anche per gli studenti: “La legge 107 non è riuscita a creare né un ambiente di lavoro favorevole per i docenti, né un ambiente di apprendimento positivo per studentesse e studenti. L’alternanza scuola-lavoro, così come è stata concepita, non ha funzionato soprattutto nelle aree in cui non c’è un tessuto industriale che consenta di implementare progetti seri e utili“.
Pertanto, ecco la ricetta proposta da Forza Italia: “è necessario tornare all’idea iniziale di alternanza, quella lanciata dal governo Berlusconi, che aveva una funzione eminentemente orientativa. Riteniamo inoltre indispensabile che l’educazione civica diventi un insegnamento obbligatorio affidato a docenti di diritto: i nostri ragazzi devono conoscere la Costituzione, l’ordinamento e le regole della convivenza comune. Serve anche un deciso intervento per contrastare la povertà educativa“.