“Ho sempre sostenuto l’importanza di una corretta educazione all’affettività per i giovani studenti, perché è anche attraverso la scuola che si impara a gestire rapporti interpersonali improntati al rispetto, a contrastare la violenza di genere, il bullismo e l’omofobia. È necessario insegnare ai giovani a relazionarsi in maniera corretta con gli altri. Ma la scuola, evidentemente, non può sostituirsi alle famiglie che hanno la priorità nelle scelte educative dei figli come prevede la nostra Costituzione”. Così, in una nota, la deputata e responsabile nazionale scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, commentando la circolare del Miur in cui si ribadisce che la “Buona scuola” non introduce la teoria del gender. “La scuola – prosegue – può e deve supportare il compito educativo delle famiglie ma non può mai anticipare scelte che spettano ai genitori e deve coinvolgerli attraverso il patto di corresponsabilità educativa. E questo è tanto più vero per temi tanto importanti e delicati come quelli che coinvolgono la crescita e la personalità dei ragazzi”, conclude.