“Il governo sceglie di rinunciare alla decretazione d’urgenza proprio su un tema che, paradossalmente, rispetto agli ultimi affrontati per decreto, presenta tutti i requisiti di necessità e di urgenza richiesti dalla Costituzione. Se non si procede in tempi certi e rapidi alle immissioni in ruolo di docenti nella scuola sui posti vacanti e disponibili, infatti, non si riuscirà ad assicurare per settembre il personale necessario ad avviare in maniera ordinata l’anno scolastico, si perpetuerà la situazione di illegalità sanzionata dalla Corte europea, non ci saranno le condizioni per bandire un nuovo concorso. Insomma, si rischia che salti l’intero sistema. A prescindere dalle aspettative deluse soprattutto dei docenti che hanno superato il concorso 2012”.
“Ovviamente, non ci riferiamo al piano straordinario di assunzioni promesso dal Presidente Renzi e per ora solo sbandierato, ma alle immissioni in ruolo di docenti su tutti i posti vacanti disponibili, cioè circa 50.000, essenziali per il funzionamento della scuola e per evitare ulteriori condanne a pesanti sanzioni pecuniarie da parte dei Tribunali. Lo avevamo già chiesto nel decreto Carrozza e in legge di stabilità, con emendamenti che sono stato superficialmente respinti, e torniamo a chiederlo oggi, sollecitando l’esecutivo ad adottare un decreto che risolva la situazione. La scuola, più che di effetti speciali, ha bisogno di serietà, certezze, qualità”.
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