L’anno scolastico 2017/2018 è iniziato ufficialmente, con poche Regioni che daranno il via solo nei prossimi giorni, raggiungendo la maggior parte che hanno iniziato oggi.
Le alunne e gli alunni che nell’anno scolastico 2017/2018 frequenteranno le scuole statali sono 7.757.849, per un totale di 370.697 classi. Di questi, 948.900 frequenteranno la scuola dell’infanzia, 2.538.095 la scuola primaria, 1.637.535 la secondaria di I grado e 2.633.319 quella di II grado.
Invece, per quanto riguarda i docenti lo scenario non è proprio idilliaco: i docenti, come scrive il Miur, fra organico di diritto (quello stabile) e organico di fatto, quello adeguato alle esigenze espresse di anno in anno dalle scuole, soprattutto sul sostegno, sono oltre 800.000, ma le esigenze, come abbiamo scritto più volte in queste settimane, non riusciranno ad essere comperte totalmente.
Infatti, come scritto in precedenza, anche quest’anno l’esercito di precari della scuola pubblica sarà consistente, e si aggirerà intorno alle 100 unità, specie per le cattedre, al Nord, di matematica e sostegno.
Le polemiche dal mondo della politica non mancano e in questo periodo fra i più agguerriti pare esserci Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, che insiste a puntare il dito contro la Buona Scuola, dopo le dichiarazioni di qualche giorno fa.
“Purtroppo anche questo anno scolastico inizia tra grandi difficoltà, dichiara Centemero. A differenza di quanto sostiene il Miur, infatti, la questione delle cattedre vuote non è affatto risolta, con evidenti conseguenze sulla continuità didattica e sulla qualità dell’offerta formativa”.
“La continua deroga alla continuità didattica, prosegue Centemero, con la mobilità straordinaria, le assegnazioni provvisorie di docenti di ruolo nelle scuole del Nord al Sud, le 13.000 aspettative per motivi familiari e la mancanza di insegnanti di sostegno e di matematica, fa sì che ci siano 22.000 cattedre senza docenti, destinate quindi ad essere coperte con supplenti che le scuole e gli uffici scolastici stanno ancora assegnando. Tutto questo mentre l’anno scolastico è già iniziato, con ancora cattedre da coprire! E’ la conferma che la Buona scuola ha fallito e va cambiata: i ruoli devono essere regionali”.
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