La riforma della scuola, l’ennesima riforma per l’ennesimo governo.
La responsabile scuola di Forza Italia, donna di scuola oltre che parlamentare, afferma che si tratta di una riforma fatta di luci e ombre. La Centemero, coerentemente con quanto ha sempre affermato, condivide alcuni punti della riforma, come ad esempio il ruolo del dirigente scolastico e il reclutamento tramite chiamata diretta o ancora la questione dell’alternanza scuola-lavoro. Ci piace ricordare che la nostra testata aveva moderato, prima delle elezioni del febbraio 2013, un incontro tra Elena Centemero e Francesca Puglisi sulla scuola. In tale incontro la Centemero aveva, con onestà intellettuale e politica, parlato di temi come la chiamata diretta e l’alternanza scuola-lavoro, trovando una dura opposizione di opinione da parte della responsabile scuola del partito democratico Francesca Puglisi.
Oggi con la riforma della scuola voluta dal partito democratico, si realizzano punti programmatici portati avanti, in campagna elettorale, proprio dalla stessa Centemero. Tuttavia Forza Italia, pur condividendo alcuni passaggi della riforma, si oppone su altri aspetti della riforma dandone un voto contrario. Alla nostra testata giornalistica, che mette in evidenza una certa incoerenza programmatica tra quanto propagandato dal PD sulla scuola in campagna elettorale, e quanto invece viene approvato nell’attuale riforma, l’On. Elena Centemero ironizza dicendo: “ e c’è chi nel Centro destra ha sostenuto per anni la chiamata diretta e ora è contro!!!!”. Ci viene da pensare alle contraddizioni di una politica che non sa quel che vuole. Tuttavia la Centemero ci tiene a mettere in risalto le cose che non vanno di questa riforma e che hanno spinto il Centro destra ad essere contrario. come troppo spesso promesso dagli esponenti politici del PD, a partire dal primo settembre 2015 Il secondo punto che ci preoccupa è quello di un eccesso di deleghe su materie sensibili come la riscrittura del Testo Unico della scuola. Il terzo punto di criticità della riforma è quello della formazione dei docenti, dove non ci sono risorse economiche sufficienti. Infine manca un’idea unitaria nazionale del sistema di scelta e valutazione degli insegnanti, per questo la Centemero chiede che ci siano criteri omogenei sul territorio nazionale e dare maggiore spazio al consiglio d’istituto.