Pier Paolo Pasolini nasceva a Bologna il 5 marzo 1922, figlio di un militare e di una maestra elementare. Il ministero dell’Istruzione in occasione dei cento anni dalla nascita rilancia un documentario RAI dedicato al professore di scuola media che fu intellettuale, romanziere, cineasta, sceneggiatore, poeta, linguista, saggista, profeta, lo definisce il documentario “con una capacità di immaginazione sociologica assolutamente rara che sconcertò tutti,” afferma il critico Berardinelli nei primi minuti dell’opera Rai.
Nell’ambito della rubrica “I grandi della letteratura italiana”, Edoardo Camurri, insieme ai critici Alfonso Berardinelli, Matteo Marchesini e allo scrittore Nicola Lagioia, raccontano il grande autore dei Ragazzi di vita, cantore del sottoproletariato romano.
“Restituire Pasolini ai lettori è il senso della trasmissione, che è girata sul Tevere, nel cuore della città che come pochissimi altri lo scrittore ha raccontato: Roma, da quella monumentale a quella periferica,” recita l’introduzione a un documentario imperdibile.
Le dichiarazioni di Vittoria Casa
“Il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini è l’occasione per ripensare, rileggere e rivedere l’opera complessiva dell’intellettuale italiano più influente del dopoguerra, colui che più di tutti ha letto profondamente il suo presente e ha anticipato tutte le derive del futuro in cui viviamo”. Così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura a Montecitorio. “Si tratta di un anniversario senza pace, perché ancora mancano molte risposte sulle circostanze nelle quali terminò la vita di Pasolini. Tutto ciò rende il suo pensiero e la sua presenza più che mai vivi e attuali” conclude Casa.