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Cento anni dal Nobel di Marconi, a Bologna una mostra molto didattica

Non poteva che svolgersi a Bologna, la sua città natale, la mostra che celebrerà i cento anni dalla consegna, a Stoccolma, del Premio Nobel per la Fisica: grazie ad una lunga lista di enti e istituzioni, locali e nazionali, il 10 dicembre, si inaugurerà la mostra “Guglielmo Marconi Premio Nobel 1909-2009”. Si tratta di un interessante iniziativa che ha come obiettivo “restituire alla figura dell’inventore quella ‘nobiltà’ – spiegano gli organizzatori – che proprio il Premio Nobel, vinto a soli 35 anni, gli attribuì nel 1909”.
La mostra sarà allestita a palazzo d’Accursio, in piazza Maggiore, nella sala d’Ercole, con isole espositive collaterali in Salaborsa e nel cortile dello stesso palazzo. Sedi periferiche saranno il museo del Patrimonio industriale , il museo Marconi di Villa Griffone, a Pontecchio Marconi e il museo Mille Voci Mille Suoni.
Significativo il commento degli organizzatori sul fisico rivalutato negli anni: “tanto ammirato e osannato in vita quanto dimenticato o comunque trascurato nella seconda parte del Novecento, Marconi – ritornato alla pubblica attenzione a partire dal 1995 (centenario dei primi esperimenti di radiotelegrafia) – sta risalendo i gradini della notorietà con la sola forza della sua invenzione: il wireless, vale a dire la modalità tecnica che maggiormente connota, in tutto il mondo, l’inizio del terso millennio“.
La mostra esplora le condizioni e le premesse che consentirono a Marconi il balzo improvviso della sua impresa, gli sviluppi tecnologici e industriali da lui stesso portati avanti, il trionfo del suo sistema di telegrafia senza fili e la complessa vicenda che indusse l’Accademia di Svezia a conferirgli il Nobel per la Fisica.
Pannelli esplicativi, strumenti d’epoca, apparati interattivi, animazioni, video, grafici multimediali proietteranno “i visitatori – annunciano gli organizzatori – nell’atmosfera dei primi anni del XX secolo, per farlo poi riemergere nei primi anni del XXI: oggi, qui, sul pianeta terra, dove le intuizioni di Marconi costituiscono la struttura portante del comunicare quotidiano, e anche fuori, nello spazio, abitato da satelliti e osservato da radiotelescopi”.
La mostra, che si avvale del contributo scientifico del museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano e si protrarrà sino al 10 gennaio, è promossa e realizzata da regione Emilia-Romagna, comune di Bologna, fondazione Marconi, Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi, con il patrocinio del ministero per i beni e le attività culturali – direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna e della provincia di Bologna, con il contributo di fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Telecom Italia, ministero per i Beni e le attività culturali – direzione regionale Emilia-Romagna, Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura di Bologna.
A complemento della mostra, è in corso di preparazione un kit didattico contenente una serie di proposte laboratoriali, da svolgere in classe, in maniera autonoma o con l’aiuto di un operatore, sul tema della comunicazione. I materiali predisposti, che comprendono tra l’altro una dispensa per insegnanti, schede didattiche, manuale di istruzioni, una bibliografia di riferimento, una sitografia e un’attrezzatura di base per piccole esperienze di laboratorio, consentiranno di ripercorrere per tappe la storia dei sistemi di trasmissione delle informazioni utilizzati nell’antichità sino ad arrivare alla “rivoluzione marconiana” con l’utilizzo delle onde elettromagnetiche.
 
A corredo del materiale sarà inclusa una serie di esperimenti per “divertirsi con i giochi di un (futuro) premio Nobel”. Il kit potrà essere distribuito alle scuole che ne faranno richiesta a partire dalla prossima primavera.
Alessandro Giuliani

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