Un tempo la scuola brillava ora, invece, non brilla più. Si è annacquata, si è impoverita, ha perso il suo originale valore perché gli studenti non la amano più come una volta. Anzi la vedono come una cosa astratta, lontana dai loro pensieri e preferiscono non più i docenti in carne e ossa ma i docenti app, quelli cioè che usano le nuove tecnologie e non quelli che svolgono la lezione frontale, perché ormai è diventata noiosa e non appassionante.
Un tempo si studiava sui libri, o meglio sui tomi: oggi invece i libri sono leggeri, simili più ai “vecchi” Bignami che ai libri di testo. E lo studio di un tempo era passione, impegno, sacrificio, dovere.
Ora dove sono più il sacrificio, il dovere e l’impegno per lo studio? Si sono evaporati o meglio sono svaniti del tutto. Sono pochissimi gli studenti che amano lo studio serio e impegnativo. Tra qualche anno saranno una merce rara.
E ormai la scuola non brilla più perché ha preso la strada del precipizio. Ma si rialzerà? Chissà, una cosa è certa la scuola di oggi è molto soft, vaporosa, evanescente.
Mario Bocola
La lettura dell’intervista, pubblicata il 10 aprile, “Indicazioni Nazionali lingua italiana, un colpo di spugna…
Le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze finalizzate all’inserimento neglielenchi aggiuntivi alle graduatorie provinciali…
Nel prossimo cedolino di aprile 2025, professori e personale Ata, troveranno un' altra voce di…
Da Salvatore Nocera, noto esperto di inclusione e disabilità riceviamo il seguente contributo che volentieri…
Un fatto increscioso: dal conto di una scuola materna paritaria della provincia di Verona sono…
L'accusa è grave: una docente non avrebbe aiutato uno suo studente di diciotto anni di…