E anche quest’anno, riportano le agenzie, i docenti sono alla ricerca di genitori disponibili a entrare nelle rappresentanze della scuola e infatti, quando finalmente c’è qualcuno che si immola, viene eletto a maggioranza assoluta o all’unanimità.
Un fardello, quello di rappresentare la componente dei genitori nella scuola, che pochi sono pronti ad assumersi e quei pochissimi vengono cooptati quasi per imposizione. Il motivo di tanto disinteresse?
Forse perché i genitori preferiscono stare a guardare, convinti fra le altre cose di essere chiamati ai consigli di classe o intersezione solo per ratificare le scelte già prese da altri e in modo particolare dal dirigente. Ma c’è forse pure l’altra condizionamento, la poco conoscenza cioè dei compiti e delle prerogative dei genitori negli organismi della scuola, compresa la documentazione e le proposte che i docenti sono tenuti a realizzare ogni anno. Sembra dunque abbastanza evidente che questi organismi di partecipazione democratica si siano lentamente sfaldati, mentre è in corso una dura contestazione sul ddl cosiddetto Aprea che dovrebbe avere l’intento di riorganizzare gli strumenti della partecipazione.
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