Cerimonia nuovo anno al Quirinale: Napolitano e Profumo esaltano il ruolo dei prof
Chi si aspettava novità o proclami è rimasto deluso: durante il discorso tenuto, nel corso della cerimonia di inizio anno scolastico tenuta come tradizione nel cortile del Quirinale, davanti ad oltre 2mila alunni e centinaia tra docenti e personalità, il ministro Profumo ha solo sfiorato gli argomenti più di stretta attualità. Nessun riferimento, in particolare, è stato fatto al concorso per 11.542 docenti, pubblicato dal Miur nella stessa giornata.
Profumo ha parlato, citando lo scrittore Alessandro D’Avenia, dell’importanza di “un sistema educativo che riconosca nella figura dello studente la propria centralità” e del fatto che “i nostri insegnanti meritano di più in termini di rispetto, formazione e carriera. Valorizzare e rilanciare il loro lavoro – ha sottolineato il ministro dell’Istruzione – diventa una scelta ‘strutturale’ per l’intera azione educativa”. Inoltre, sempre riferendosi ai docenti, Profumo ha detto che “come ‘direttori d’orchestra’ aiuteranno i ragazzi a organizzare diversi sapere”.
Il responsabile del Miur è poi tornato sulla necessità di superare “gli spazi tradizionali dell’aula e dei corridoi”. La formazione scolastica dei prossimi anni sarà, invece, “come un vero e proprio Hub della conoscenza. Aperto agli studenti e alla cittadinanza, centro di coesione territoriale e di servizi alla comunità”.
Profumo, che ha ricordato il termine del mandato di Napolitano (“sette anni bellissimi vissuti assieme”), ha infine preso un impegno riguardante la sicurezza degli istituti: la trasformazione dell’istruzione, sarà “necessariamente graduale” e “passerà prima di tutto attraverso la messa in sicurezza degli edifici esistenti”.
Parole di positività verso il sistema scolastico italiano sono state spese anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il quale ha lodato la gestione dell’istruzione degli ultimi anni per la volontà di “incentivare la qualità e il merito anche attraverso meccanismi più estesi di valutazione” (il riferimento è ai test standardizzati adottati ormai con cadenza annuale in almeno un corso per ogni livello di studi). Il Capo dello Stato ha anche apprezzato la messa “in campo di nuove misure per collegare l’istruzione agli sbocchi lavorativi”.
Un deciso plauso è stato fatto da Napolitano, nei confronti del Governo, per la decisione di ridistribuire “competenze e capacità a favore delle zone più povere di mezzi e di saperi”. Ma il discorso del Presidente si accalorato particolarmente quando, parlando dell’esigenza di trasmettere i valori della legalità “da praticare a tutti i livelli”, si è soffermato “sul rispetto degli insegnanti che sono il cuore pulsante della scuola, e guai ad indebolirlo”.
Il pomeriggio, per il resto, si è consumato all’insegna dello spettacolo: particolarmente apprezzate sono state le performance canore di Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni e Annalisa Minetti. Ma il momento più toccante è stato quello dell’abbraccio di tanti alunni al presIdente Napolitano, apparso particolarmente commosso.