In Calabria è polemica sui certificati medici giustificativi delle assenze degli alunni e i dirigenti scolastici.
Nei giorni scorsi in una nota sottoscritta da diverse sigle sindacali regionali dei medici si leggeva: “Anche quest’anno, con l’approssimarsi della fine dell’anno scolastico, arrivano le richieste dei dirigenti degli Istituti per il rilascio di certificati medici giustificativi delle assenze degli alunni, il più delle volte retrodatati, con il ‘ricatto’ ai genitori della bocciatura del loro figlio qualora non presentassero tale documentazione”.
“Bisogna però ricordare continuavano i medici – che l’unico certificato previsto per legge era quello di riammissione a scuola dopo un’assenza superiore ai cinque giorni, ai fini della dichiarazione di non contagiosità dell’alunno e lo stesso è stato eliminato dalla Legge Regionale 25 ottobre 2023, n. 46. La giustificazione delle assenze, per motivi di salute o di famiglia, si effettua, dunque, attraverso l’autocertificazione di chi esercita la patria potestà, a cosa servirebbe, altrimenti, il patto di corresponsabilità tra famiglia e scuola?”.
Pronta la replica dei dirigenti scolastici: in una lettera inviata alla testata locale LaC New che aveva pubblicato la protesta dei medici, Antonella Mongiardo e Ferdinando Rotolo, “a nome anche di altri colleghi dirigenti”, affermano: “Non ci risulta che alcun dirigente scolastico abbia richiesto alle famiglie certificati medici retrodatati, la qual cosa sarebbe, certamente, una pretesa illegittima, trattandosi di pratica illegale. Probabilmente, sarà accaduto che qualche genitore, per documentare/giustificare un periodo prolungato di assenza del proprio figlio, abbia chiesto al medico un certificato successivo alla malattia, quando ormai, giustamente, il medico non poteva più rilasciarglielo, perché avrebbe commesso un falso”.
E aggiungono: “Ci risulta, invece, che molti medici, corretti e rispettosi dei propri doveri, su richiesta di genitori, dopo aver visitato il loro figlio, rilascino il certificato attestante lo stato di malattia. La procedura corretta, da parte del genitore, è infatti, proprio questa: richiedere al medico il certificato mentre è in atto lo stato di malattia”.
Inoltre i due dirigenti sostengono che la legge della Regione Calabria n°45 del 25/10/2023 “non prevede l’abrogazione, tout court, della certificazione, bensì prevede l’abolizione dell’obbligo di presentazione del certificato medico per il rientro a scuola in caso di malattia superiore a cinque giorni”.
“Cioè – concludono – non c’è più l’obbligo di attestare la guarigione oltre i cinque giorni di malattia, come avveniva in passato. E, difatti, ci risulta che i dirigenti scolastici si siano attenuti, fin da subito, a tale disposizione, non richiedendo più il certificato di avvenuta guarigione nel caso di malattia di durata superiore o pari a cinque giorni”.
Sul patto educativo di corresponsabilità richiamato dai medici i due ds spiegano: “Si tratta di un documento che regolamenta i diritti e i doveri tra scuola e famiglia, e tra i doveri vi è, certamente, quello di osservare le norme relative all’adempimento dell’obbligo scolastico (da parte della famiglia) e alla vigilanza sullo stesso (da parte della scuola). Una questione molto seria, che non può essere sommariamente risolta con una semplicistica facoltà del genitore di “autocertificazione” di uno stato di malattia. Un conto è giustificare i giorni di malattia sul registro elettronico (cosa che si fa normalmente a scuola), ben altra cosa è documentare la malattia, nei casi particolarmente critici per cui il periodo di assenza possa mettere a rischio la validità dell’anno scolastico (nella scuola secondaria) o vi sia il fondato rischio di elusione dell’obbligo (scuola primaria e secondaria)”.
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