A quanto riferisce Cisl Scuola nella sua newsletter per i dirigenti scolastici il Ministero sarebbe intenzionato a rivedere i modelli per la certificazione di competenze, anche nell’ambito del più ampio disegno relativo alle azioni sull’orientamento.
La base comune di riferimento starebbe nelle competenze chiave per l’apprendimento permanente contenute nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 maggio 2018.
La logica dell’operazione sembra quella di avere modelli omogenei al termine dei diversi percorsi (scuola primaria, primo ciclo dell’istruzione, obbligo di istruzione e così via).
“La certificazione – sottolinea il Ministero nel decreto che accompagna il testo dei modelli – riveste una particolare importanza nelle annualità del biennio per favorire il riorientamento e il successo formativo, consentendo il passaggio ad altro percorso, indirizzo, articolazione, opzione di scuola secondaria di secondo grado in maniera più flessibile, riconoscendo la possibilità che la scelta effettuata durante l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado possa essere rivista”.
Nel concreto, quindi, il modello di certificazione potrà essere rilasciato alla fine di ciascun anno.
La certificazione riguarderà alcune aree chiave (competenze linguistiche, matematico-scientifiche e di cittadinanza), ma ampio spazio sarà riservato – fin dalla scuola primaria – alle competenze digitali e a quelle “imprenditoriali”.
Nella primaria queste ultime vengono così declinate: “Dimostrare originalità e spirito di iniziativa. Realizzare semplici progetti. Assumersi le proprie responsabilità, chiedere aiuto e fornirlo quando necessario. Riflettere sulle proprie scelte”.
In questi giorni il CSPI è chiamato ad esprimere il proprio parere.
Nelle prossime settimane il Ministro potrà emanare il decreto previsto dalla normativa; i nuovi modelli di certificazione dovrebbero entrare in vigore già a partire da questo anno scolastico.
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