Dopo l’euforia iniziale per l’approvazione dell’emendamento in Commissione Affari costituzionali della Camera che apre le porte della pensione ai 4mila ‘Quota 96’, sono tornate le incertezze. Quelle che hanno contrassegnato i due anni di proposte, sistematicamente bocciate per la mancanza delle coperture economiche necessarie. E anche stavolta i dubbi rimangano legati ai soldi.
“Ci auguriamo che non giungano ostacoli dal ministero dell’Economia al momento della discussione in Aula alla Camera”, ha detto Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera, tra i più fervidi promotori del pensionamento dei 4mila cosiddetti “esodati” della scuola (anche se il termine appare inappropriato, visto che comunque lo stipendio mensile per docenti e Ata rimasti ‘incastrati’ dalla riforma Fornero è comunque garantito).
Damiano ricorda che “sul problema degli insegnanti si è verificata una larga convergenza di forze, di maggioranza e di opposizione, che consentirà a 4.000 lavoratori della scuola, intrappolati dalla ‘riforma’ Fornero per un errore che ha scambiato l’anno scolastico con quello solare, di andare in pensione e di far assumere 4.000 nuovi insegnanti: una bella risposta alla disoccupazione intellettuale dei giovani che dovrebbe piacere al premier Matteo Renzi”, continua Damiano. Che poi conclude ricordando che “i due emendamenti sulla materia sono passati e rappresentano un successo per il Partito democratico e per tutto il Parlamento”.
Un successo per il quale, tuttavia, è ancora presto per esultare. C’è da attendere, per saperne di più, il comportamento dei parlamentari nei prossimi giorni. L’ultima parola, comunque vada, spetterà infatti direttamente all’Aula della Camera, dove il decreto legge di riforma approderà lunedì 28 luglio: negli stessi giorni arriveranno gli attesi i pareri della commissione Bilancio sugli emendamenti. I bene informati dicono che la Commissione Affari costituzionali li avrebbe già incamerati. E solo successivamente, visto che stavolta era positivo, avrebbe dato il via libera ai pensionamenti. Ma allora perchè Damiani ha chiesto al Mef di non fare ostruzione?
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