Il 26 aprile del 1921 nasceva a Firenze Cesarina Checcacci, una vita al servizio della scuola e degli alunni. Una lunga carriera la sua, ricca di tappe significative. Con il professor Gesualdo Nosengo fondò l’Uciim (Unione cattolica insegnanti medi), di cui è stata presidente nazionale dal 1974 al 1997. Negli anni ’60 contribuì alla nascita della scuola media unica, così come a lei si deve la premessa a nuovi programmi come l’Educazione Civica con voto finale e destinata a tutte le classi.
Ha lavorato alle sperimentazioni e ai programmi Brocca, così come alla legge sull’autonomia. È stata vice presidente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione essendo sempre al fianco dei vari ministri della Pubblica Istruzione con proposte di politica scolastica.
Nel 1991 ha ricevuto la medaglia d’oro della Pubblica Istruzione, nel 1994 è stata eletta grande ufficiale della Repubblica.
Scomparsa nel 2019, Cesarina Checcacci è stata ricordata dall’attuale presidente dell’Uciim Rosalba Candela con un pensiero scritto dalla Checcacci all’indomani del ’68:
“I giovani, in un momento difficile per la scuola italiana, rimproverano agli adulti di non credere in ciò che fanno, tacciandoli di incoerenza, di “perbenismo”, di mancanza di coraggio. L’unico modo per costruire è rappresentato, a nostro sommesso giudizio, da una risposta coraggiosa che è, in primo luogo, umana, in quanto si esprime con una coerenza estrema, che non si lascia fermare da remore varie. La scuola, ossia la possibilità di dialogo fra adulti e giovani, fra gli aspetti validi dell’esperienza culturale trascorsa e l’attesa impaziente del futuro, si salva così, compromettendosi fino in fondo, senza mezze misure e senza ripensamenti egoistici”.