Sarebbe in calo il fenomeno della dispersione scolastica e soprattutto nelle regioni del sud. Si tratterebbe complessivamente in tutta Italia di oltre 430mila giovani che sono usciti dal percorso di istruzione senza il titolo di studio superiore. A sostenerlo l’Ufficio studi della Cgia su dati Eurostat e Istat del 2023 secondo cui sarebbero 431mila i giovani tra 18 e 24 anni fermi alla terza media, per la maggior parte provenienti da famiglie con un forte disagio sociale o alle prese con seri problemi economici.
Una dispersione che a livello nazionale equivale al 10,5% del totale ma che secondo le stime del ministero dell’Istruzione e del Merito, dovrebbe scendere ulteriormente al 9,4% nel 2024.
Analizzando le percentuali regione per regione e mettendoli a confronto con il 2019 ci sarebbe un miglioramento di rilievo.
A cominciare dalla Sicilia la quale, si legge sul Messaggero che riporta la notizia, ha ridotto il fenomeno di oltre 5 punti percentuali, passando al 17,1% di dispersione subito prima della Sardegna che è al 17,3%, e sarebbe pure tra le prime regioni per diminuzione del fenomeno negli ultimi 4 anni.
In pratica sarebbe passata dal 22,3% del 2019 al 17,1% del 2023, riducendo il fenomeno di 5,2 punti percentuali. Stesso balzo in avanti per la Puglia che nel 2019 contava il 17,8% di abbandoni ma nel 2023 è riuscita a rudere la quota fino al 12,8% con 5 punti in meno.
La Calabria addirittura ha guadagnato 7 punti percentuali passando dal 18,9% del 2019 al l’11,8% del 2023.
Anche il Lazio che nel 2019 perdeva l’11,6% dei ragazzi, nel 2023 è sceso al 6,1%, con un calo di 5,5 punti percentuali.
In controtendenza alcune regioni del Nord e tra queste c’è la provincia di Bolzano che è passata dall’11,6% del 2019 al 16,2% del 2023, con un balzo peggiorativo di 4,6 punti percentuali.
Anche la provincia di Trento ha visto peggiorare il dato che sale dal 6,7% all’8,2% con 1,5 punti in più. Stesso aumento per il Veneto dove gli abbandoni sono passati dall’8,3% del 2019 al 9,8% del 2023.
In Lombardia invece dal 2019 ad oggi è passata dall’11,3% al 7,8% di dispersione, tagliando gli abbandoni di 3,5 punti percentuali.
Il problema della lotta agli abbandoni scolastici sono previsti anche tra i progetti del Pnrr, secondo cui è necessario raggiungere l’obiettivo del 10,2% entro il 2026, mentre l’Italia avrebbe una percentuale complessiva del 10,5% raggiunta nel 2023.
Se dunque questi sono i dati pubblicato dalla Cgia di Mestre, non si capisce da dove il ministro dell’Istruzione Valditara abbia preso quegli altri lanciati nella kermesse di Pontida, secondo i quali, grazie allo stanziamento di 325 milioni per Agenda Sud “il tasso di dispersione è sceso al Sud a meno del 10%”.