La segreteria nazionale della Cgil ha sciolto le ultime riserve e ha comunicato la propria decisione: il 6 settembre sarà sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private.
L’organizzazione dello sciopero e delle manifestazioni collegate sarà rimessa alla decisione delle singole segreterie regionali e provinciali.
Resta il fatto che la data del settembre non sembra certamente la più adatta per dare visibilità alla protesta della scuola: in quella data le lezioni non saranno ancora iniziate in nessuna regione.
Probabilmente la necessità di fare in fretta per evitare di proclamare lo sciopero fuori tempo massimo (e cioè a manovra finanziaria approvata dal Parlamento) ha indotto i vertici del sindacato di Susanna Camusso a decidere per una data che – obiettivamente – non favorisce la partecipazione della scuola.
E poi, come spesso è capitato in questi ultimi mesi, c’è anche un altro problema che però si sta già risolvendo: per il giorno 9 settembre previsto uno sciopero generale del pubblico impiego (scuola compresa) indetto dall’Usb. Il rischio era che la Cgil fosse costretta ad escludere scuola e pubblico impiego dallo sciopero del 6 settembre. Ma con un comunicato del 24 mattina l’Usb ha fatto sapere che il proprio sciopero sarò spostato al giorno 6.
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