Home Archivio storico 1998-2013 Generico Cgil e Cisl contro il decreto-legge del 20 settembre

Cgil e Cisl contro il decreto-legge del 20 settembre

CONDIVIDI

Non hanno tardato a farsi sentire le proteste delle organizzazioni sindacali sul decreto approvato nella mattinata del 20 settembre dal Consiglio dei Ministri.
Cgilscuola fa rilevare che il provvedimento è stato assunto "senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e pur in presenza di un tavolo di confronto permanente sugli organici".

"La norma che prevede l’organizzazione di corsi di riconversione, organizzati dall’amministrazione, rivolti al personale soprannumerario esiste già – osserva il sindacato di Enrico Panini – ma fino ad oggi è stata poco utilizzata, soprattutto perché i titoli di studio in possesso del personale in soprannumero sono scarsamente corrispondenti a quelli richiesti per gli insegnamenti per i quali vi è disponibilità di posti".
Certamente non ha torto Cgilscuola quando sottolinea che riconvertire gli insegnanti delle classi di concorso dove si concentrano le situazioni di esubero (educazione fisica e tecnica nella scuola media e insegnanti tecnico-pratici nelle superiori) è "operazione tutt’altro che semplice".

Più sfumato ma non per questo meno negativo il parere di Cislscuola: "In questo momento la scuola italiana abbia bisogno di una buona prassi di programmazione delle spese e degli interventi piuttosto che di prescrizioni improvvisate che non rispettano le relazioni sindacali e minano il diritto allo studio".

Altro oggetto del contendere riguarda l’interpretazione da dare al decreto 255 dello scorso anno  che stabiliva che gli organici di diritto restavano invariati anche a seguito di calo degli alunni iscritti; al contrario il decreto stesso consentiva ai dirigenti scolastici di attivare nuove classi in caso di aumento di alunni.

Il provvedimento del 20 settembre stabilisce che gli organici di diritto possono essere modificati nei giorni precedenti l’avvio dell’anno scolastico in caso di diminuzione delle iscrizioni.

Ovviamente il Ministro difende il provvedimento che – si legge nel comunicato ufficiale del Miur – contiene interventi "finalizzati in particolare a proseguire il processo di moralizzazione nella gestione delle risorse per la scuola e a rispondere a precisi bisogni e interessi degli studenti".