La Cgil e la Flc regionali lanciano un allarme, tramite Gabriella Messina della Cgil e Adriano Rizza della Flc, sul dimensionamento del numero delle scuole in Sicilia. Un dimensionamento che rischia di colpire “soprattutto le istituzioni scolastiche autonome situate nelle aree interne, nelle piccole isole, in comuni montani e aree economicamente più fragili”.
Infatti, per i due sindacalisti, tra accorpamenti e soppressioni, le scuole siciliane hanno subito una drastica riduzione per il calo demografico legato anche alla migrazione di intere famiglie che per motivi di lavoro si sono trasferite nelle regioni del centro nord.
Nell’anno scolastico in corso le scuole siciliane sono 832 di cui 13 sottodimensionate, in virtù di una deroga ai parametri nazionali che ha consentito la riduzione da 600 a 500 alunni e da 400 a 300 nelle istituzioni scolastiche autonome situate in piccole isole, in comuni montani per l’assegnazione alla scuola di un dirigente e di un Dsga in via esclusiva.
“La deroga fortunatamente è stata prevista anche per il prossimo anno scolastico in virtù di un emendamento inserito nell’art. 111 nella legge di bilancio del 2022. Le deroghe tuttavia non risolvono il problema ma lo spostano. Chiediamo pertanto che questi parametri siano strutturali. Il sistema regionale dell’istruzione – rilevano Messina e Rizza- rischia di fatto un depotenziamento che non sarà di certo utile a un progetto di sviluppo, che deve vedere l’istruzione tra i cardini”.
E non è questo solo il problema, secondo i due esponenti sindacali “in Sicilia è come se esistessero isola dentro l’isola, vista l’inadeguatezza del sistema viario e dei trasporti. Le aree interne rischiano di aumentare il disagio e la povertà educativa e lo spopolamento nel momento in cui non viene garantito un diritto primario come quello all’istruzione”.
Per tale motivo, si legge nel comunicato congiunto, Cgil e Flc Sicilia chiedono alla Regione di farsi carico del problema chiedendo in sede di conferenza Stato- Regioni la revisione dei parametri.
“Sul territorio è necessario rafforzare il presidio scolastico, affinché ci possa essere una ripresa e un rilancio, cosa, peraltro, che può essere agevolata anche dal Pnrr per le misure dedicate”.
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