Attualità

Cgil e Flc Sicilia: i giovani lasciano le aree interne. Si spopolano le scuole

In 10 anni la Sicilia ha perso 310.219 residenti e la Cgil con la Flc lanciano una sfida:” Costruire qui un futuro possibile per i giovani” perché a spopolarsi sono soprattutto le aree interne e sono principalmente i giovani ad andare via, un viaggio senza ritorno in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori. 

E se è l’intera Sicilia a soffrire per la mancanza di lavoro, welfare, infrastrutture insoddisfacenti, nell’entroterra questi problemi si amplificano. Qui, dice la Cgil, mancano servizi essenziali, i collegamenti sono inadeguati, il lavoro è una chimera, l’emigrazione l’unica alternativa.

 Ecco perché per parlare di giovani, del loro futuro e del diritto a restare nella propria terra, la Cgil Sicilia insieme alla Flc regionale e alla Camera del lavoro di Enna ha scelto Troina ( Enna) come sede di una delle iniziative del percorso di mobilitazione per il lavoro e i diritti sanciti dalla Costituzione , che porterà come prima tappa alla manifestazione nazionale del 7 ottobre. 

L’appuntamento per e con i giovani è mercoledì 20 settembre alle 10 presso il Cine Teatro “Camilleri”, a Troina. 

Introdurrà la discussione il segretario generale della Cgil di Enna Antonio Malaguarnera. 

La relazione sarà del segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza e le conclusioni del segretario confederale nazionale Christian Ferrari. 

In programma anche l’intervento del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, di docenti e rappresentanti delle istituzioni. 

Ma i veri protagonisti della giornata saranno gli studenti, con le loro aspirazioni, il loro impegno, le loro aspettative.

“Seguire ‘la via maestra’, cioè quella indicata dalla Costituzione- dice una nota di Cgil e Flc- significa questo: garantire il diritto allo studio, il diritto alla mobilità, quelli ai servizi fondamentali e al welfare, a partire dalla sanità. Significa costruire per garantire il diritto al lavoro affinchè per i giovani andare via per il proprio futuro sia solo una libera scelta e non un obbligo”.

 “La sfida- sostiene la Cgil- deve partire dalla Sicilia, da un progetto di sviluppo che dia opportunità nell’isola alle giovani generazioni”. 

Redazione

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