Entro due anni le ChatGbt e “le reti neurali” potranno “essere utilizzate per il tutoraggio con scolari e studenti che in precedenza non potevano permettersi tali servizi”. A dirlo, due mesi fa, è stato Bill Gates, il co-fondatore di Microsoft, prevedendo che “molto presto l’intelligenza artificiale sarà utile nell’insegnamento a bambini, adolescenti e persino studenti, contribuendo a migliorare i loro voti e il rendimento scolastico”.
Il 5 maggio il sito internet everyeye.it ha rilanciato le parole del “guru” informatico statunitense soffermandosi sul suo pensiero in proposito dei “chatbot basati sull’IA”, ritenuti dallo stesso Bill Gates “validi quasi quanto qualsiasi tutor umano”.
Ad intervenire, nella stessa giornata, è stato anche il sindacato Anief, sostenendo che “non intende certamente fare “muro” rispetto all’avanzamento tecnologico a disposizione della didattica, soprattutto se teso a migliorare gli apprendimenti degli alunni.
Come non intende sconfinare in un campo di non certo sua appartenenza. Tuttavia, ha scritto l’Anief, è bene spiegare a tutti da adesso che nessun tutor artificiale potrà mai sostituire il docente in carne e ossa”.
“Siamo convinti dell’utilità dell’intelligenza artificiale nella crescita culturale e formativa dei giovani, ma mettiamo subito in chiaro che l’intervento umano – ha detto il presidente Aneif Marcello Pacifico – ha una efficacia e un’incisività che nemmeno può essere paragonabile. È bene rimarcarlo fin d’ora, in tempi non sospetti, perché non vorremmo che si insinuasse l’idea, negli anni, di introdurre le tecnologie a scapito del docente”.
“Forse stiamo esagerando e sicuramente anticipando i tempi, ma è bene che tutti conoscano fin d’ora che gli obiettivi raggiungibili con questo genere di supporti devono rimanere dei mezzi sempre guidati e mai – ha concluso il sindacalista – in sostituzione dell’insegnante”.
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