ChatGpt, utile in didattica perché imperfetta (al momento). A Didacta Benassi (Indire)

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Ad intervenire alla Tecnica della Scuola nel corso di Fiera Didacta Sicilia 2023, anche Andrea Benassi di Indire. Con lui abbiamo parlato di intelligenza artificiale ed in particolare di ChatGpt:

“Il ministro Valditara, in relazione all’intelligenza artificiale, ha parlato di personalizzazione, che è la prospettiva più interessante di tutte, rispetto all’intelligenza artificiale. Personalizzazione vuol dire pensare che si possa rompere un po’ quel rapporto di 20, 25-1 che c’è tra il docente e gli studenti, personalizzazione vuol dire che ogni studente potrebbe avere un assistente personale che l’aiuta nelle strategie di apprendimento, che lo accompagna. Questo credo sia in prospettiva l’aspetto più forte per la scuola dell’intelligenza artificiale. Nell’immediato la parola chiave è ChatGpt, che sappiamo essere l’applicazione più famosa dell’intelligenza artificiale generativa, cioè quella che produce. Quindi genera testi, genera racconti. Certo c’è il problema di chi produce, sarà lo studente o sarà ChatGpt che produce al posto dello studente? Questa è una delle preoccupazioni della scuola, il fatto che gli studenti possano farsi aiutare un po’ troppo. Il rischio esiste, come la calcolatrice cinquant’anni fa. Credo però che ChatGpt sia utile in didattica paradossalmente perché in questo momento è imperfetta. È interessante che i difetti in questo momento di ChatGpt, si può pensare di fare un lavoro sugli errori dell’intelligenza artificiale, è un po’ come verificare una fonte, tu hai ChatGpt e la devi verificare”.