L’anno scolastico 2022/2023 si configura come un anno cerniera fra le due triennalità del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), come delineato dalla nota 23940 del 19/09/2022 “SNV – indicazioni operative in merito ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche per il triennio 2022-2025 (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa, Rendicontazione sociale)”.
Il ciclo della valutazione delle istituzioni scolastiche e i relativi documenti strategici, sono definiti dal D.P.R 80/2013, segnatamente dall’art.6, c.1 secondo questa sequenza:
Nel 2019 con la definizione da parte del MIUR del modello di rendicontazione sociale da parte delle scuole (Nota DGOSV prot. 10701 del 22 maggio 2019) si è portato a compimento il ciclo della valutazione prefigurato, come si è detto, dal D.P.R. 80/2013. Il percorso era stato pensato per procedere sulla dinamica valutazione interna vs esterna, incardinata sull’azione di tre soggetti, INVALSI, INDIRE e il contingente ispettivo, ognuno con compiti definiti all’interno del ciclo di valutazione, successivamente perfezionato dalla Direttiva 11 del 18/09/2014, specie con riguardo alla valutazione esterna delle scuole e la valutazione della dirigenza scolastica.
Il ciclo della valutazione di sistema del DPR 80/2103 è stato affiancato dopo il corposo intervento legislativo della L.107/2015 da altri interventi normativi che hanno contribuito a delineare il quadro attuale, in particolare in merito a:
Relativamente all’area delle prove standardizzate nazionali, si è proceduto al loro consolidamento, così come definito dal Dlgs. 62/2017 che ora coprono la carriera dello studente dalla II primaria alla V classe del ciclo secondario.
Il ciclo della valutazione indicato dal DPR 80/2013 ha indirizzato le scuole anche verso una dimensione di rinnovata comunicazione sociale; ha modificato radicalmente le condizioni della diffusione delle informazioni interno/esterno della scuola sulla base di alcuni punti di attenzione: documentazione, coerenza, responsabilità, consapevolezza e chiarezza.
Strumento di autoriflessione a disposizione della comunità professionale, il RAV (Rapporto di Autovalutazione) ha rappresentato il primo passaggio organico di rendicontazione pubblica fondato sul narrato/esposto/valutato della comunità.
La valutazione interna precede quella esterna (basata su visite dei team di valutazione) poiché deve muovere da informazioni esterne sugli apprendimenti, sul valore aggiunto, sulla comparazione dei processi disponibili (INVALSI, sistema informativo del MIUR). I successivi livelli in comparazione su benchmark comuni, restituiti alla scuola nel RAV, permettono all’istituzione scolastica di focalizzare meglio le proprie criticità e i propri punti di eccellenza, rispetto ad un framework comune.
La valutazione esterna ha una funzione diagnostica che integra quella interna allo scopo di far emergere criticità e individuarne le cause e mettere a fuoco gli obiettivi per il miglioramento aiutando la scuola a superare i limiti della valutazione interna quali comportamenti autoassolutori e processi chiusi e autoreferenziali. Questi limiti si sarebbero dovuti superare attraverso la dinamica V.I.-V.E. che prevedeva la visita al 10% delle scuole/anno da parte dei nuclei di valutazione (Direttiva 11/2014). Per una serie di ragioni, in primis la corrispondenza delle risorse e l’esiguità del corpo ispettivo la soglia del 10% non si è mai raggiunta, attestandosi intorno ad un 4% annuo.
Con le note MIUR DGOSV 2182 del 28 febbraio 2017 e la successiva 10701 del 22 maggio 2019 venne armonizzata la tempistica del procedimento di valutazione con quella di attuazione del PTOF, in modo da prevedere l’effettuazione della rendicontazione sociale allo scadere del triennio di vigenza del PTOF, ovvero nell’anno scolastico 2018/2019.
Infine, con la pubblicazione su “Scuola in chiaro” della RS, ogni istituzione scolastica conclude un ciclo che, attraverso la progettazione di medio periodo (PTOF) e la pianificazione delle azioni di miglioramento (PdM il Piano di miglioramento nel quale la scuola articola gli obiettivi, individua le risorse materiali, umane ed economiche, descrive le attività e definisce i risultati attesi) ha accompagnato la scuola stessa a rielaborare la propria missione e la propria cultura organizzativa verso un riposizionamento continuo delle proprie risorse umane, professionali e finanziarie, in funzione di quelle che sono le priorità, autonomamente e consapevolmente riconosciute dalla comunità scolastica.
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