Cosa sono i comportamenti problema e come ridurli? Quale didattica è efficace questo scopo? (VAI AL CORSO Massimizzare la didattica)
I comportamenti problema sono, è facile da intuire, dei comportamenti indesiderati. Quale tipo di didattica è realmente efficace e quali strategie posso mettere in campo per influenzare un clima di classe positivo limitando il verificarsi di certe criticità che destabilizzano il normale svolgersi delle attività didattiche e della socializzazione?
Naturalmente a monte bisogna distinguere tra situazioni estemporanee e comportamenti problema ricorrenti in quanto legati a una diagnosi precisa. In questo caso sarà la didattica speciale a farsi carico di certi comportamenti indesiderati, associandoli ora alle situazioni di handicap; ora alle situazioni di disadattamento e svantaggio socio-culturale; ora alle situazioni di atipicità sociale, tipiche di coloro che vivono esperienze di ospedalizzazione prolungata o comunque esperienze di malattia o lutto, frequenti purtroppo in questi ultimi due anni scolastici data l’epidemia, di reclusione in carcere, di immigrazione problematica, di nomadismo.
Fatto questo, compresa cioè l’origine di certi comportamenti indesiderati, oltre che le caratteristiche del comportamento stesso all’interno del gruppo classe, si lavora sulle dinamiche sociali e psicologiche della classe.
K.Lewin, esperto di dinamica dei gruppi, cita 4 livelli di azione sui gruppi che facilitano le dinamiche positive tra le persone a vantaggio dell’efficacia didattica:
Come rendere più efficace la didattica e massimizzare i risultati che si possono ottenere con gli alunni? Tre sotto-obiettivi fondamentali per raggiungere lo scopo primario dell’ottimizzazione delle strategie didattiche sono:
– Aumentare l’attenzione degli alunni
– Diminuire il numero di comportamenti problema in classe
– Rendere la propria lezione più attrattiva
Tutto ciò avrà effetti diretti sui tempi della didattica. Va tuttavia chiarito che i tempi scolastici non sono qualcosa di dato una volta per tutte e per tutti. I tempi della didattica dovranno comunque essere pensati e progettati diversamente in relazione all’alunno che si ha di fronte. I compiti, insomma, vanno modulati in maniera non omogenea, al fine di concedere a ciascuno il conseguimento non meccanico di risultati su misura. fluidità, flessibilità, non compulsività, sono tratti di una didattica efficace.
Su questi argomenti il corso Massimizzare la didattica, in programma dal 7 giugno, a cura di Marco Catania.
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