Categorie: Attualità

Che fine ha fatto la spending review di Cottarelli?

Auto blu, spese per beni e servizi, vera fonte di sprechi, e poi pasticci e clientelismo, mentre la questione chiave resterebbe il pubblico impiego, la sua mobilità da trasformare in obbligatoria e anche il loro numero, visto che, nonostante la riduzione di duecentomila unità, gli impiegati sono ancora tre milioni e 200 mila. È necessario dunque affrontare la questione più spinosa: il perimetro stesso della spesa e dei servizi pubblici.

Una cosa è certa, sottolinea Linkiesta: dopo la strigliata di Olli Rehn e della commissione Ue, non c’è tempo da perdere: per ridurre il rapporto tra debito e prodotto lordo, bisogna agire sia sul numeratore sia sul denominatore, quindi tagliare, tagliare e tagliare ancora la spesa pubblica per rilanciare la domanda interna. Altrimenti il governo sarà costretto a una stangata.
La spending review, insomma, non basterà, nonostante non si sappia che cosa abbia combinato questa schiera di saggi che s’arrovella ormai da ben sei mesi sul che fare?

Pasquale Almirante

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