Passati gli “entusiasmi” di fine marzo, quando lo sciopero generale di scuola e pubblico impiego appariva imminente (i confederali lo avevano annunciato prima per il 13 aprile e poi per il 16), dopo la sospensione decisa all’indomani dell’annuncio della direttiva all’Aran non si più saputo nulla delle reali intenzioni dei sindacati confederali.
Restano invece ferme le decisioni della Gilda (sciopero durante il periodo degli scrutini) e dei Cobas (sciopero l’11 maggio).
E mentre la Gilda continua a chiedere la contrattazione separata per i docenti (sul piano retributivo il sindacato di Rino Di Meglio parla di un deciso adeguamento degli stipendi ai livelli europei), i Cobas stanno cercando di sostenere una piattaforma tanto nutrita quanto non accoglibile neppure in parte dal Governo: 300 euro di aumento mensile per tutti (solo questa voce equivale ad un costo per lo Stato pari a 4 miliardi di euro), conglobamento nello stipendio base di tutte le risorse destinate al fondo di istituto, eliminazione della trattenuta Enam obbligatoria per insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia, assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari sui posti attualmente vacanti.
I confederali intanto hanno chiesto al Ministro di autorizzare assemblee straordinarie in orario di lavoro per presentare ai lavoratori la propria piattaforma.
A fine marzo, anzi, Cgil, Cisl e Uil parlavano di assemblee “a tappeto” scuola per scuola.
Ma, alla fine di aprile, le scuole in cui si sono svolte assemblee non sono molte, mentre la prospettiva di uno sciopero (“lo faremo prima della metà di maggio” avevano annunciato i confederali quando avevano deciso di sospendere quello del 16 aprile).
In realtà i giorni continuano a passare e l’ipotesi di uno sciopero sembra allontanarsi sempre di più.
La proclamazione andrebbe fatta con almeno 15 giorni di anticipo e, comunque, lo sciopero deve essere distanziato di una settimana da ogni altro sciopero di settore già indetto.
In altre parole, la prima data utile per un eventuale sciopero sarebbe quella del 18 maggio (un venerdì); il lunedì successivo (21 maggio) sarebbe già pericolosamente vicino alle date previste dalla Gilda.
In conclusione: lo sciopero dei confederali forse non ci sarà del tutto e il contratto verrà firmato senza che nelle scuole se ne sia discusso più di tanto.