Categorie: Politica scolastica

Che ne sarà ora della ministra Giannini?

Se per un verso il dopo Renzi è già cominciato con la  vittoria del No al referendum del 4 dicembre scorso, con la minoranza Pd che spinge per scacciare il segretario dalla guida del partito, al Palazzo pare si sia pronti a cominciare un nuovo corso.

Il Giornale fa delle ipotesi singolari sui giochi di potere per continuare ancora a governare la Nazione attraverso la guida di Matteo Renzi che rimarrebbe comunque il perno di un futuro progetto politico.

Secondo il foglio diretto da Alessandro Sallusti, tre sarebbero i ministri che non hanno alcuna intenzione di mollare Renzi:  Maria Elena Boschi, madrina della riforma costituzionale, bocciata dal referendum, Marianna Madia, ministro della Funzione Pubblica e Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture. I tre componenti dell’esecutivo formavano con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega all’Editoria, Luca Lotti, il giglio magico del premier.

Per quanto riguarda invece la ministra della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, l’avvenire è incerto essendo stata una renziana ibrida, spiega il Giornale, e dell’ultima ora e che aveva sposato pienamente la causa dell’ex sindaco di Firenze tentando (senza risultati) di approdare nel giglio magico, senza esserci riuscita.

 

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Ricordiamo pure che fu eletta nelle liste di Scelta Civica e che, con la quasi scomparsa del partito fondato da Mario Monti, è passata nel Pd ma senza ricoprire cariche all’interno dello schieramento di D’Alema e Bersani.

Non avrebbero mai fatto parte del cerchio ristretto di fede renziana, anzi ne hanno formato un altro all’interno del governo, i ministri Orlando, Franceschini e Martina, che sono anche tre esponenti del Pd e che starebbero giocando una doppia partita: nel partito e nell’esecutivo. Il ministro Orlando è uno dei leader della corrente democratica dei Giovani Turchi: la minoranza Pd vorrebbe puntare su Orlando per spodestare, al prossimo congresso, Renzi e il giglio magico dalla guida del partito.

La seconda partita si gioca a Roma, a Palazzo Chigi dove Dario Franceschini potrebbe rappresentare il dopo Renzi. Sul nome del ministro dei Beni Culturali c’è già il via libera di Ncd, della minoranza Pd e dei Giovani Turchi, guidati da Orlando e Orfini.

Lo scontro tra lealisti e falchi coinvolgerebbe anche i ministri dei partiti alleati e così in casa Area Popolare (Ncd-Udc), Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, sarebbe l’unica disposta a seguire Renzi. Posizione diversa per i ministri dell’Interno, Angelino Alfano, Enrico Costa, Affari Regionali e Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente, pronti a salutare Renzi per un nuovo governo.

In ogni caso sembra difficile pensare a un nuovo ingresso di Stefania Giannini nell’esecutivo al Governo, sia per traghettare il Paese a nuove elezioni e sia per dare una stabilità più duratura con una prospettiva a lungo termine. 

Pasquale Almirante

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