Nel dicembre 2015, i 196 Paesi riuniti nella Conferenza di Parigi (COP 21) hanno sancito il primo accordo mondiale giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico, stabilendo l’obiettivo comune di rialzo termico globale massimo al di sotto dei 2 gradi centigradi, preferibilmente fino ai 1,5 gradi centigradi.
Ma cosa significa concretamente per le città affrontare il cambiamento climatico e latransizione energetica? Come riportare al centro la natura? Come riorientare l’economia verso unosviluppo sostenibile?
Anche di questo parleremo nel corso della lezione di educazione civica in diretta di venerdì 15 marzo. E lo faremo con il prof. Stefano Caserini dell’Università di Parma impegnato da anni nella attività di ricerca nel settore dell’inquinamento dell’aria, degli inventari delle emissioni e della riduzione delle emissioni in atmosfera. Dal novembre 2023 il Rettore dell’università lo ha nominato suo delegato proprio sul tema cambiamenti climatici.
A seguito dell’Accordo di Parigi sono diverse le città che a livello mondiale hanno avviato una pianificazione delle azioni per il clima.
Nel 2023 il centro di ricerca c40knowledgehub ha pubblicato una nuova versione del Cities Climate Transition Framework, una guida passo-passo alla pianificazione dell’azione per il clima.
I 16 elementi del Framework per la Transizione Climatica delle Città sono i seguenti, suddivisi in 6 aree (vedi figura)
A. Impegno, governance e mainstreaming
1. Impegno pubblico del sindaco o della leadership cittadina per agire in modo urgente ed equo.
2. L’impegno a integrare considerazioni climatiche nelle strutture decisionali e di governance interne.
B. Coinvolgimento e comunicazione inclusiva
3. Coinvolgimento di stakeholder diversificati.
4. Collaborazione e partenariati con stakeholder esterni.
C. Evidenze finalizzate ad informare obiettivi, target, strategie e azioni
5. Evidenza e analisi per supportare l’identificazione di strategie e azioni di adattamento.
6. Evidenza e analisi per supportare l’identificazione di strategie e azioni di mitigazione.
7. Dati settoriali e socio-economici, con un focus sull’equità.
D. Obiettivi e traguardi a livello cittadino, supportati da strategie settoriali
8. Obiettivi e target di adattamento a breve, medio e lungo termine a livello cittadino.
9. Obiettivi e target di riduzione delle emissioni nette zero a breve, medio e lungo termine a livello cittadino.
10. Obiettivi e target per garantire che l’azione climatica migliori l’equità sociale, ambientale ed economica.
11. Strategie specifiche per settore.
E. Azioni basate sull’evidenza e pianificazione dell’attuazione
12. Azioni di adattamento e mitigazione.
13. Azioni utilizzando tutti i poteri disponibili per porre fine all’uso e al supporto ai combustibili fossili.
14. Pianificazione dell’implementazione per azioni prioritarie a breve termine
F. Monitoraggio, valutazione e rendicontazione dei progressi
15. Un sistema di monitoraggio, valutazione, rendicontazione e apprendimento.
16. Comunicazione e rendicontazione pubblica regolare dello stato di attuazione e dei progressi dell’azione per il clima.
Trasformare la città in chiave sostenibile implica operare in chiave sistemica su tantissimi settori. Ne elenchiamo alcuni
Si tratta di temi che toccano anche ogni singola scuola ed ogni singolo studente.
Da qui la necessità che ogni scuola elabori ed attui strategie ed azioni che incidano direttamente sul sistema clima alterante.
Un esempio molto interessante – tra i tanti – ci è offerto dall’ITE Bodoni di Parma che ha utilizzato i fondi del PON Ambienti e laboratori per l’educazione e la formazione alla transizione ecologica per dotarsi di due centraline per il controllo della qualità dell’aria (una posizionata su una strada molto trafficata e una – sul retro dell’edificio – prospicente un grande parco urbano.
L’installazione delle centraline offre una serie di vantaggi tangibili per la comunità scolastica:
1. Monitoraggio costante
2. Sensibilizzazione ambientale: le centraline offrono un’opportunità educativa preziosa per gli studenti che possono così imparare come monitorare e valutare la qualità dell’aria e comprendere l’importanza di un ambiente sano.
3. Partecipazione attiva degli studenti, coinvolti attivamente nel progetto, attraverso l’analisi dei dati raccolti e la partecipazione a iniziative di sensibilizzazione ambientale sviluppando una maggiore consapevolezza ambientale contribuendo così alla promozione di comportamenti sostenibili.
Ed è a questi temi che è dedicata la sesta lezione del percorso di educazione civica che la Tecnica della Scuola offre gratuitamente a tutte le classi delle scuole secondarie italiane (dalla terza media in su). Puntata che sarà in onda in diretta il 15 marzo, alle ore 11,00 sui canali social, Facebook e YouTube, della Tecnica della Scuola. Ospiti della diretta il responsabile relazioni internazionali di Oxfam Italia Francesco Petrelli e il climatologo Stefano Caserini. Coordina il prof. Aluisi Tosolini, conduce Daniele Di Frangia.
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a info@tecnicadellascuola.it, indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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